L'esperto rispondeRapporti di lavoro

Lavoro autonomo con extracomunitario

di Antonio Carlo Scacco

La domanda

Uno studio di architettura italiano intende accogliere per la durata di un anno un architetto cinese, ma non vi è in essere un contratto di rete che giustifichi distacco. Ci si chiede se esista una modalità di regolarizzazione della posizione dello straniero che possa fargli ottenere permesso di ingresso in Italia.

Il cittadino extracomunitario che vuole svolgere in Italia attività di lavoro autonomo deve richiedere apposito visto per motivi di lavoro autonomo (per conoscere i recapiti di presentazione consultare il sito dell’ambasciata italiana a Pechino). Per richiederlo, trattandosi di professione per la quale è richiesta la iscrizione ad apposito Albo, dovrà ottenere per procura apposita dichiarazione da parte della Autorità amministrativa di riferimento che non sussistono motivi ostativi al rilascio del titolo abilitativo. Dovrà inoltre provare di poter disporre di idoneo alloggio abitativo in Italia (mediante contratto di acquisto/locazione di un immobile o dichiarazione resa ai sensi degli artt. 2 e 4 della legge 4.1.1968, n.15 ovvero dichiarazione resa ai sensi delle medesime norme da un cittadino italiano o straniero regolarmente soggiornante in Italia, che attesti di aver messo a disposizione del richiedente il visto un alloggio idoneo). E’ inoltre necessario il nulla osta provvisorio di ingresso rilasciato dalla Questura (in data non anteriore a 120 giorni). Ottenuto il visto lo straniero può entrare in Italia. Dovrà successivamente presentarsi allo Sportello Unico entro 8 giorni per richiedere il permesso di soggiorno (che ha una scadenza di due anni).

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