L'esperto rispondeRapporti di lavoro

Lavoratore distaccato in Gran Bretagna

di Antonio Carlo Scacco

La domanda

In attesa che si sappia che effetti ci saranno sui rapporti di lavoro a seguito di Brexit, chiedo come debba essere assoggettata a contribuzione e a ritenute fiscali la retribuzione di un lavoratore che oggi viene distaccato in Gran Bretagna per due anni, ma che mantiene la residenza in Italia. Il datore di lavoro italiano dovrà operare le normali ritenute fiscali e versare i contributi sulla retribuzione ordinaria? Il lavoratore dovrà versare anche le ritenute fiscali in UK per poi riportarle come credito in Italia?

Nel caso di distacco trasnazionale genuino è possibile derogare al principio di territorialità dell'obbligo contributivo consentendo al lavoratore dipendente di continuare a versare i propri contributi esclusivamente nello Stato di provenienza (a condizione che la durata prevedibile del distacco non sia superiore a 24 mesi e che il lavoratore distaccato non operi presso la distaccataria in sostituzione di un’altra persona). E’ necessario il possesso del formulario A1. Nel corso del periodo di distacco i contributi debbono essere determinati e versati in Italia sulla base delle retribuzioni effettive, ivi incluso quanto eventualmente corrisposto dal distaccatario (vedi anche Cass 17646/2016). Sul piano fiscale, attesa la residenza fiscale del lavoratore in Italia, si ritiene applicabile il regime di cui all’articolo 51 co.8-bis del TUIR al verificarsi delle specifiche condizioni ivi previste (in breve: sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato, prestazione resa all'estero con esclusività e continuità, soggiorno all'estero superiore a 183 giorni nell'arco di 12 mesi, stipula di uno specifico contratto che preveda l'esecuzione della prestazione in via esclusiva all'estero, collocazione del dipendente in uno speciale ruolo estero).

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