L'esperto rispondeRapporti di lavoro

Permessi per elezioni straniere in Italia

di Callegaro Cristian

La domanda

Si chiede se il trattamento dei permessi elettorali è il medesimo anche per il dipendente scrutatore nei seggi per le elezioni rumene che si svolgeranno in Italia e che coinvolgeranno cittadini rumeni residenti in Italia.

La disciplina che regola i permessi spettanti ai lavoratori subordinati chiamati a presenziare i seggi elettorali scaturisce dal combinato disposto dell’articolo 119, DPR n. 361/1957 (come sostituito dall’articolo 11 della legge n. 53/1990) e dall’articolo 1, legge n. 69/1992. Secondo l’articolo 119 del DPR n. 361/1957: “1. In occasione di tutte le consultazioni elettorali disciplinate da leggi della Repubblica o delle regioni, coloro che adempiono funzioni presso gli uffici elettorali, ivi compresi i rappresentanti dei candidati nei collegi uninominali e di lista o di gruppo di candidati nonché, in occasione di referendum, i rappresentanti dei partiti o gruppi politici e dei promotori del referendum, hanno diritto ad assentarsi dal lavoro per tutto il periodo corrispondente alla durata delle relative operazioni. 2. I giorni di assenza dal lavoro compresi nel periodo di cui al comma 1 sono considerati, a tutti gli effetti, giorni di attività lavorativa”. Sotto il profilo letterale della norma, pertanto, si ritiene che il trattamento normativo ed economico dei permessi elettorali possa riguardare soltanto “consultazioni elettorali disciplinate da leggi della Repubblica o delle regioni”, escludendo altre fattispecie, tra cui quella oggetto del quesito. Sotto un diverso profilo, l’’azienda potrebbe comunque decidere di garantire lo stesso diritto ai lavoratori, assicurando una sorta di parità di trattamento tra lavoratori ricadenti in situazioni normativamente disciplinate in modo diverso.

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