di Rozza Alberto

La domanda

Una azienda decide di attuare un piano Welfare aziendale (tramite regolamento) per tutti i dipendenti, differenziandolo per singole categorie. La stessa vuole comunque offrire la possibilità, per quei lavoratori che non manifestano la volontà di aderire al piano aziendale, di ricevere il medesimo valore stabilito per Welfare in CASH da inserire nella busta paga assoggettandolo a contribuzione e tassazione Irpef. Può l'azienda operare in questi termini o ci sono controindicazioni?

In via generale la finalità di un piano di welfare aziendale è quella di riconoscere a tutti i dipendenti o a categorie di dipendenti beni e servizi che non concorrono alla determinazione del reddito di lavoro se rientranti in una delle disposizioni di cui all’art. 51, comma 2 e ss. del TUIR. Ciò non toglie che il datore di lavoro possa erogare somme di denaro ad alcuni lavoratori in luogo dei predetti beni e servizi offerti ad altre categorie di dipendenti, anche se così facendo per i primi non ci sarebbero agevolazioni poiché tali somme, avendo natura retributiva, costituiranno base imponibile fiscale e contributiva.

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