L'esperto rispondeRapporti di lavoro

Padre lavoratore e possibilità di astensione

di Antonio Carlo Scacco

La domanda

Quali sono le possibilità di astensione dal lavoro di un dipendente che diventerà padre la cui compagna (non sono sposati), titolare di erboristeria, partorirà a settembre e farà richiesta all’Inps di maternità obbligatoria. Sarà possibile per il padre chiedere l’astensione obbligatoria in caso non lo facesse la madre e da quando? Se la madre chiede l’obbligatoria deve assolutamente astenersi dal lavoro e per quale periodo? Sarà possibile per il padre chiedere l’astensione facoltativa (6 mesi elevati a 7 se almeno 3 continuativi) in coincidenza con l’obbligatoria della madre o da quando a quando può chiederla? Per chiedere la facoltativa serve l’autorizzazione Inps ad includere il figlio nel nucleo familiare del padre?

Ai sensi dell’articolo 28 del TU Maternità e paternità, Il padre lavoratore ha diritto di astenersi dal lavoro per tutta la durata del congedo di maternità o per la parte residua che sarebbe spettata alla lavoratrice (anche autonoma, come nel quesito prospettato), ma solo in caso di morte o di grave infermità della madre ovvero di abbandono, nonché in caso di affidamento esclusivo del bambino al padre. Si ricorda inoltre che, per effetto della legge di Bilancio 2020, il padre fruisce entro il quinto mese di vita del bambino o dall'ingresso in famiglia in caso di adozioni/affidi, sette giorni di congedo obbligatorio. Il congedo parentale (astensione facoltativa) spetta al padre lavoratore, dalla nascita del figlio, per un periodo continuativo o frazionato non superiore a 6 mesi, elevabile a 7 nel caso in cui si astiene per un periodo continuativo o frazionato non inferiore a 3 mesi. Può essere fruito anche durante il periodo di astensione obbligatoria della madre.

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