L'esperto rispondeRapporti di lavoro

Tassazione reddito lavoro prestato da familiare

di Salvatore Servidio

La domanda

Una persona fisica esercente, in forma di impresa commerciale individuale l'attività di bar, vorrebbe assumere alle proprie dipendenze con contratto di lavoro subordinato part time il figlio maggiorenne con il quale ancora convive. Consapevole degli orientamenti Inps (scartate eventuali ipotesi di impresa familiare) chiedo chiarimenti in merito al trattamento fiscale da applicare al dipendente (figlio) ed alla deducibilità o meno per l'impresa individuale (madre) relativamente al costo di tale rapporto di lavoro subordinato che si vorrebbe instaurare.

La deduzione dal reddito dell’imprenditore individuale e del lavoratore autonomo delle somme corrisposte ai propri familiari, a titolo di compenso per le attività svolte, deve essere oggetto di particolare attenzione in quanto la normativa fiscale prevede esplicite ipotesi di indeducibilità dal reddito del soggetto erogatore. Tale problematica non si pone in ambito societario. La questione della deducibilità risulta quindi rilevante solo per l’imprenditore individuale (o impresa familiare) e per il lavoratore autonomo, figure alle quali il TUIR dedica apposite discipline per la deduzione dei compensi per le prestazioni offerte dai familiari. Il quadro normativo di riferimento per la deduzione dei compensi ai familiari dell’imprenditore individuale è l’art. 60 del Capo VI – Redditi d’impresa, del TUIR, il quale afferma: “Non sono ammesse in deduzione a titolo di compenso del lavoro prestato o dell'opera svolta dall'imprenditore, dal coniuge, dai figli, affidati o affiliati minori di età o permanentemente inabili al lavoro e dagli ascendenti, nonché dai familiari partecipanti all'impresa di cui al comma 4 dell'articolo 5”. I compensi dichiarati indeducibili dal reddito dell’imprenditore non costituiscono, per converso, materia imponibile per i percipienti; infatti, ai sensi dell’art. 8, comma 1 del TUIR: “Non concorrono a formare il reddito complessivo dei percipienti i compensi non ammessi in deduzione ai sensi dell'articolo 60”. Argomentando a contrariis dal combinato disposto delle due norme, ritengo che per il figlio maggiorenne non inabile al lavoro, regolarmente assunto dalla ditta individuale (madre), con contratto di lavoro subordinato (art. 2094 c.c.), anche part-time, i compensi siano ammessi in deduzione concorrendo a formare il reddito dei percipienti e quindi essi devono venire assoggettati a ritenuta fiscale alla fonte.

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