L'esperto rispondeRapporti di lavoro

Lavoratori a domicilio e tfr

di Noviello Alessia

La domanda

I lavoratori a domicilio maturano il TFR ? Se si come lo maturano ?

La dottrina giurisprudenziale mira a distinguere il rapporto di lavoro a domicilio di natura autonoma (art. 2222 c.c.) da quello di natura subordinata (art. 2094 c.c.). A livello normativo è definito lavoratore a domicilio subordinato “chiunque, con vincolo di subordinazione, esegue nel proprio domicilio o in locale di cui abbia disponibilità, anche con l’aiuto accessorio di membri della sua famiglia conviventi e a carico, ma con esclusione di manodopera salariata e di apprendisti, lavoro retribuito per conto di uno o più imprenditori, utilizzando materie prime o accessorie e attrezzature proprie o dello stesso imprenditore, anche se fornite per il tramite di terzi. Il vincolo di subordinazione ricorre quando il lavoratore a domicilio è tenuto ad osservare le direttive dell’imprenditore circa le modalità di esecuzione, le caratteristiche e i requisiti del lavoro da svolgere nell’esecuzione parziale, nel completamento o nell’intera lavorazione di prodotti oggetto dell’attività dell’imprenditore” (art. 1, co. 1 L. 877/1973). In linea generale i lavoratori a domicilio non maturano il trattamento di fine rapporto, tuttavia, in deroga al principio generale della corresponsione del TFR, in fase di cessazione del rapporto di lavoro, data la specialità del lavoro a domicilio, alcune contrattazioni collettive hanno previsto l’erogazione periodica di una indennità sostitutiva del TFR, pertanto, si consiglia di verificare quanto disposto in merito dal contratto collettivo applicato.

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