di Antonio Carlo Scacco

La domanda

Un Bar con 3 dipendenti, non ha più riaperto dalla prima chiusura per covid, ora inizia i lavori di ristrutturazione locali che termineranno il 20/12 c.a., dal 14/10 non avranno più cassa covid; come si gestisce la sospensione dei lavoratori fino a fine lavori?

Il decreto Sostegni (DL 41/2021) ha previsto la possibilità per i datori di lavoro rientranti nelle tutele del Fondo di integrazione salariale (FIS), dei Fondi di solidarietà bilaterali nonché quelli che ricorrono ai trattamenti di cassa integrazione in deroga (CIGD), di richiedere, per le sospensioni o riduzioni delle attività produttive conseguenti a eventi riconducibili all'emergenza epidemiologica da COVID-19 nel periodo dal 1° aprile 2021 al 31 dicembre 2021, rispettivamente i trattamenti di assegno ordinario e di CIGD per un massimo di 28 settimane complessive. Tali settimane si aggiungono alle 12 già previste dalla legge di bilancio 2021. La azienda dovrebbe pertanto valutare se esistono ancora margini per accedere ai suddetti trattamenti di integrazione (non è chiaro se la ristrutturazione dei locali sia collegata alla emergenza epidemiologica). Nella eventualità che l'esito della valutazione fosse negativo, la azienda potrebbe ricorrere agli strumenti ordinari di flessibilità (ferie residue e maturate, permessi, banca ore ec).

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