Agevolazioni

Bonus sud prorogato due anni. Sconto contributi fino a 8.060 euro

di Antonino Cannioto e Giuseppe Maccarone

Per il biennio 2019/2020 i datori di lavoro operanti al sud potranno contare su 1 miliardo di euro che la legge di stabilità 2019 (articolo 1, comma 247) mette a disposizione per incentivare le assunzioni di nuovi lavoratori. In sostanza è la proroga del “bonus sud” già fruibile nel 2018 per effetto della legge 205/2017.

Si tratta di una disposizione che trova applicazione esclusivamente se la sede di lavoro è ubicata nelle regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) o in quelle in transizione, come Abruzzo, Molise e Sardegna, indipendentemente dalla residenza del lavoratore. Qualora la sede del dipendente venga spostata al di fuori delle regioni citate, l’incentivo non spetta a partire dal mese di paga successivo a quello di trasferimento.

Sono agevolati i nuovi rapporti di lavoro che verranno costituiti mediante la stipula di contratto a tempo indeterminato con soggetti che non hanno (al momento dell’assunzione) compiuto 35 anni di età (34 anni e 364 giorni) o con 35 anni di età privi di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi. Ricordiamo che, in base a quanto stabilito dal decreto ministeriale 20 marzo 2013, è privo di impiego regolarmente retribuito chi, negli ultimi sei mesi, non ha prestato attività lavorativa riconducibile a un rapporto subordinato della durata di almeno sei mesi, ovvero chi ha svolto attività di lavoro autonomo o parasubordinato dalla quale derivi un reddito inferiore al reddito annuale minimo escluso da imposizione. La nozione, quindi, non è riferita alla condizione di regolarità contributiva del rapporto, ma alla rilevanza dell’attività sotto il profilo della durata (per il lavoro subordinato) o della remunerazione (per il lavoro autonomo).

Nelle regioni sopra indicate i programmi operativi nazionali e quelli complementari possono prevedere l’elevazione al 100% dello sgravio contributivo previsto per le assunzioni nei restanti territori del nostro paese. Le previsioni di miglior favore devono essere inserite nell’ambito degli obiettivi specifici stabiliti dalla relativa programmazione e nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato.

Si tratta, dunque, di una disposizione tesa ad abbattere totalmente la contribuzione datoriale (escluso il premio Inail), nel limite di 8.060 euro annui, per un periodo massimo di 36 mesi.

In altri termini, dunque, l’incentivo strutturale che su base nazionale abbatte del 50% la contribuzione datoriale, diventa un esonero totale nelle regioni meno sviluppate e o in transizione. La maggior agevolazione può essere fatta valere a fronte di assunzioni effettuate negli anni 2019 e 2020. Lo sgravio è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente.

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