Agevolazioni

In arrivo il bonus assunzioni per il reddito di cittadinanza

di Mauro Pizzin e Matteo Prioschi

La circolare dell’Inps con le regole per l’applicazione del bonus da riconoscere ai datori di lavoro che assumono chi percepisce il reddito di cittadinanza è in fase avanzata di elaborazione e potrebbe vedere la luce in tempi brevi «penso manchino pochi giorni». Ad affermarlo è stato il presidente dell’istituto di previdenza, Pasquale Tridico, a margine del suo intervento di ieri alla prima giornata del Festival del lavoro, in corso di svolgimento a Milano. Tridico ha ricordato i risultati già ottenuti dalla misura di contrasto alla povertà e per il reinserimento lavorativo: 1,3 milioni di nuclei familiari hanno presentato la domanda, pari a quasi 4 milioni di persone. E lo sforzo che l’Inps attuerà per raggiungere circa 50mila senza tetto che grazie ad accordi con i servizi sociali delle amministrazioni delle principali città potranno presentare la richiesta.

Durante il suo intervento sul palco, il presidente Inps ha inoltre rassicurato i consulenti del lavoro sul fatto che in futuro i rapporti tra istituto e professionisti dovrebbero migliorare. «Maggiore efficienza e dialogo con consulenti e imprese sono una sfida importante. Ci sono già delle realtà territoriali in cui lo scambio con i consulenti è proficuo, come in Veneto e in Friuli Venezia Giulia. Ieri (mercoledì per chi legge) abbiamo chiuso a Roma un accordo con l’Ordine provinciale per favorire il dialogo e lo scambio di informazioni». Un modello che potrebbe essere replicato altrove. È una risposta, questa, alle critiche e ai malumori della categoria anche per alcune decisioni recenti, come l’esclusione dalla gestione degli assegni nucleo familiare.

Un altro tema di stretta attualità, quello sul salario minimo (si veda anche l’articolo di pagina 2), ha fatto invece da filo conduttore all’intervento con cui Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, ha aperto la decima edizione di una rassegna capace di attirare al Mi.Co. oltre seimila persone. La sua introduzione - questo il senso del suo intervento - rischia di costare molto al mondo delle imprese e potrebbe portare, come effetto boomerang, anche a dei rischi di dumping sociale. Comunque sia, qualora si arrivasse ai fatidici 9 euro orari minimi per tutti i dipendenti, per la politica diventerebbe improcrastinabile garantire anche l’equo compenso ai professionisti. «Sul tema – dice Calderone – io ho un approccio tecnico e dico che tutto è possibile se si trovano le condizioni per rendere misure come il salario minimo applicabili e accettabili. Certo è che non mi piacerebbe vedere un mondo del lavoro di serie A e B, in cui si parli di reddito minimo garantito per i lavoratori subordinati e invece non si applichi il giusto compenso per i professionisti: su questo siamo pronti a dare battaglia per una componente importante del Paese che dà lavoro a tanti subordinati».

Un focus è stato dedicato anche alla legalità, «per la quale - ha sottolineato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, è richiesto un impegno comune tra istituzioni e professionisti». In questo contesto è stato firmato un protocollo d’intesa per l’applicazione dell’Asse.Co, l’asseverazione rilasciata dai consulenti, negli appalti pubblici della Lombardia.

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