Agevolazioni

Tessera bus per i figli detraibile o detassata

di Stefano Sirocchi

Nuovo anno scolastico e nuovo abbonamento dell’autobus. Raggiungere la scuola con i mezzi pubblici può essere una scelta obbligata o una possibilità per essere più autonomi dai genitori. In ogni caso è sempre un’opzione conveniente a livello fiscale per i genitori.

Le aziende che offrono abbonamenti ai servizi di trasporto pubblici - gratuitamente e sottoforma di benefit - ai dipendenti e loro familiari, lo possono fare senza applicare alcuna tassazione sul compenso in natura che si genera, nel rispetto delle condizioni dell’articolo 51, comma 2, lettera d-bis, del Dpr 917/1986). Ma anche quando è il lavoratore a farsi carico dell’intero costo ne può ricavare un un salario netto più elevato, grazie all’utilizzo della detrazione Irpef (articolo 15, comma 1, lettera i-decies del Tuir). È inoltre possibile un via intermedia, in cui azienda e lavoratore sostengano ciascuno una parte del costo dell’abbonamento, senza il rischio di perdere i benefici fiscali.

Requisiti generali

Gli abbonamenti agevolati sono quelli relativi al trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, resi da enti pubblici o privati autorizzati, ad accesso generalizzato, che offrano un servizio continuativo o periodico con itinerari, orari, frequenze e tariffe prestabilite. Il titolo di trasporto deve consentire un numero illimitato di viaggi, per più giorni, su un determinato percorso o sull’intera rete, in un periodo di tempo specificato; non rientrano nella disciplina i titoli che abbiano durata oraria, anche se superiore a quella giornaliera, quali ad esempio i biglietti che durano 72 ore, né le carte di trasporto integrate che includono ulteriori servizi, come l’ingresso ai musei.

I beneficiari, ossia i destinatari e utilizzatori del titolo di trasporto, possono essere, oltre al dipendente, i familiari indicati nell’articolo 12 del Tuir (figli, coniuge, fratelli, genitori, eccetera) a condizione che siano fiscalmente a carico.

Spesa sostenuta dall’azienda

Il datore di lavoro può volontariamente o contrattualmente, anche mediante specifica previsione all’interno del regolamento aziendale, decidere di concedere gli abbonamenti ai dipendenti e ai loro familiari. Requisito fondamentale per godere della detassazione è che il benefit sia offerto alla generalità o a categorie di dipendenti. Quest’ultime non devono necessariamente essere quelle stabilite dal codice civile (dirigenti, impiegati, eccetera), ma possono essere individuate in base a specifici criteri che identifichino un gruppo omogeneo di dipendenti, come tutti i lavoratori del turno di notte, quelli di un certo livello o di una certa qualifica (circolare ministeriale 188/E del 16 luglio 1998).

In presenza di un piano di incentivazione si può includere tale benefit nel “conto” welfare, generalmente fruibile dai dipendenti tramite piattaforma web. È altresì possibile inserirli tra quelli selezionabili dal dipendente in conversione dei premi di produttività detassati, come previsto dall’articolo 1, comma 184, della legge 208/2015.

Infine l’azienda potrebbe anche includere nel piano welfare il rimborso delle spese per il trasporto scolastico organizzato dalla scuola, secondo quanto previsto dall’articolo 51, comma 2, lettera f-bis del Tuir (circolare agenzia delle Entrate 28/2016).

Spesa sostenuta dal dipendente

La detrazione Irpef del 19% spetta al dipendente che sostiene direttamente le spese per l’acquisto degli abbonamenti entro un importo complessivo non superiore a 250 euro su base annua indipendentemente dal numero di utilizzatori, pertanto con un risparmio massimo di imposta di 47,50 euro. La detrazione segue il principio di cassa e quindi spetta con riferimento all’anno in cui si è sostenuta la spesa, non avendo rilevanza il periodo di validità del titolo di viaggio.

Come desumibile dalla tabella allegata, in alcuni casi è necessario che il dipendente produca un’autocertificazione, in cui attesti di aver sostenuto la spesa e il nome del beneficiario. Tale dichiarazione può essere sottoscritta senza essere autenticata, a patto che sia accompagnata dalla fotocopia di un proprio documento di identità.

Dal biglietto alla dichiarazione dei redditi

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©