Agevolazioni

Bando «#Conciliamo» sospeso fino al prossimo 15 dicembre

di Barbara Massara e Matteo Prioschi

Stop per il bando “#Conciliamo” pubblicato dal Dipartimento per le politiche della famiglia. Con un decreto apparso sul sito del Governo, è stata comunicata la decisione di sospendere fino al 15 dicembre prossimo l’avviso, online dal 26 agosto scorso.

La decisione, si legge nel provvedimento, è stata presa a seguito della necessità «di svolgere approfondimenti e verifiche in merito all’individuazione dell’ambito dei soggetti che possono proporre le domande di finanziamento, al fine di garantire pari opportunità alle imprese nonché assicurare la massima partecipazione all’iniziativa e il più ampio accesso alle risorse disponibili».

Il bando è rivolto a imprese e cooperative con almeno 50 dipendenti a tempo indeterminato, che possono anche parteciparvi sotto forma di gruppi di imprese e associazioni temporanee di scopo. Prevede l’erogazione di contributi statali a fronte dell’implementazione di nuovi progetti, o prosecuzione di quelli già esistenti, che favoriscano la conciliazione dei tempi di lavoro e vita familiare, nonché la redistribuzione dei carichi all’interno delle famiglie. Il contributo minimo è di 500mila euro per progetto, incrementabile fino a un massimo di 1,5 milioni di euro.

Il termine per la presentazione delle domande di partecipazione era fissato al 15 ottobre ma, come evidenziato dal Sole 24 Ore del 2 ottobre, non erano state ancora pubblicate le risposte ad alcune richieste di chiarimenti necessari per capire come calcolare la quota di cofinanziamento obbligatorio da parte delle imprese richiedenti, nonché per comprendere come il cofinanziamento potesse essere coperto con l’impiego di risorse umane

Nel provvedimento di sospensione si legge che alla data del 3 ottobre non è stata presentata alcuna domanda di ammissione al finanziamento. Del resto l’iniziativa, seppur valida, richiede dei tempi di redazione del progetto e della domanda piuttosto ristretti, tanto più che si tratta di iniziative di una certa consistenza dato che devono avere un costo di oltre 500mila euro spalmato su due anni. Probabile che si determini un vantaggio per chi un progetto già l’aveva implementato e che con il bando avrebbe potuto finanziarne la proroga per altri due anni rispetto a chi avrebbe dovuto partire da zero.

Al di là della sospensione disposta, che potrebbe essere ulteriormente differita nonché ridotta, affinchè il bando possa essere un’effettiva opportunità per le medie e grandi aziende interessata, è indispensabile che dal Governo provengano tempestivamente tutti i chiarimenti richiesti.

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