Agevolazioni

Pronto il fondo per le grandi imprese in crisi

di Giuseppe Latour

Un decreto del ministero dello Sviluppo economico, di concerto con l’Economia, dà finalmente attuazione al fondo da 400 milioni, dedicato al sostegno delle grandi imprese in crisi. Il testo, appena firmato e pronto per la Gazzetta ufficiale, fissa le indicazioni operative, in attesa di un altro provvedimento che dovrà fissare la data per le istanze: lo strumento sarà gestito da Invitalia.

Il fondo, istituito con il decreto Sostegni (Dl 41/2021, articolo 37) e rifinanziato dal Dl 73/2021, vale 400 milioni e punta a proteggere le grandi imprese: quelle con almeno 250 dipendenti e 50 milioni di fatturato.

Potranno beneficiare del fondo le imprese con sede operativa o legale in Italia che, al momento della domanda, siano in temporanea difficoltà legata all’emergenza sanitaria, ma abbiano prospettive di ripresa. Sono ammesse, tra queste, anche le imprese in amministrazione straordinaria. Escluse alcune categorie, come il settore bancario o finanziario.

Il fondo opera concedendo prestiti agevolati, legati a piani di rilancio, che dovranno essere presentati insieme alla domanda. Al loro interno andranno descritte le azioni programmate «per sostenere la ripresa o la continuità dell’attività». L’azienda si impegna a trasmettere ogni anno un rapporto sullo stato di attuazione del piano. La mancata attuazione può portare alla revoca dei fondi.

I finanziamenti avranno durata massima di cinque anni e dovranno essere concessi entro la fine del 2021. Il loro importo non dovrà essere superiore, alternativamente, al 25% del fatturato 2019 o al doppio della spesa salariale annua del 2019. Ogni impresa non potrà comunque incassare più di 30 milioni di euro. Un limite che si applica anche quando più imprese facciano capo allo stesso gruppo.

Il prestito andrà restituito a partire da un anno dall’erogazione, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali. Il fondo concederà prestiti solo fino al massimo della sua capienza. Ora il decreto andrà in Gazzetta. Resta, poi, solo da attendere un altro decreto del Mise, che indicherà i termini e le modalità di presentazione delle istanze.

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