Agevolazioni

Per rilanciare l’occupazione incentivi a domanda e offerta

La chiusura prolungata nei mesi scorsi di cinema, teatri, librerie ora presenta il conto al mercato del lavoro, segnando come per il settore Cultura una prevedibile flessione dell’occupazione (-3.491, il saldo tra attivazioni e cessazioni).

«Il nostro sistema - spiega infatti Andrea Cancellato, presidente di Federculture - conta circa 800mila lavoratori tuttavia si tratta di una platea assai variegata: accanto a una piccola percentuale di lavoratori stabili, alla dipendenze magari di enti ed istituzioni, ci sono lavoratori che hanno situazioni contrattuali più precarie e poi un vastissimo bacino di liberi professionisti. Certamente i ristori hanno aiutato ma per raggiungere tutti serve un intervento che incida sulla domanda e sull’offerta». A questo proposito Cancellato ricorda il documento presentato al Governo con una serie di proposte che vanno dall’introduzione della detraibilità delle spese culturali, all’Iva al 4 per cento per tutti i comportati al pari di quanto accade per l’editoria, al rifinanziamento del fondo della cultura. Fino all’allargamento del mecenatismo culturale: «La legge 106/2014 prevede un credito d'imposta del 65% per le contribuzioni private ad alcune categorie di soggetti (enti lirici e istituzioni musicali, gestori di beni culturali pubblici) ma esclude altre categorie. Un suo ampliamento renderebbe lo strumento un forte incentivo al finanziamento di tutta la filiera culturale, (mostre, festival)», si legge infatti nel documento.

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