Contenzioso

Gli avvocati partecipano all’alternanza scuola-lavoro

di Vincenzo Rutigliano

Avviata a Trani la prima convenzione sottoscritta a livello nazionale per il progetto « Alternanza scuola lavoro », concordato dal ministero dell’Istruzione (Miur) e dal Consiglio nazionale forense (Cnf). Sono coinvolti tre licei pugliesi, della provincia di Barletta-Andria-Trani (Bat).

Un liceo è di Trani (il «Vecchi», scientifico) e due di Molfetta (il «Leonardo Da Vinci»,classico, e l’«Einstein», scientifico. Sono questi gli istituti scolastici che hanno dato ieri il via, primi in Italia, al progetto nato dal protocollo di intesa siglato a Roma ad ottobre scorso.

L’iniziativa - presentata ufficialmente nella biblioteca dell’Ordine degli avvocati di Trani – coinvolge circa 150 studenti delle quinte classi dei tre licei e punta a rendere concreta quella che è stata definita la vocazione dell’avvocatura a dare un contributo attivo all’integrazione dei percorsi formativi scolastici, attraverso interventi volti all’educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva.

Il programma prevede sei moduli strutturati per presentare agli studenti - che nel corso dell’anno verranno impegnati per 100 ore a testa - i fondamenti di una cittadinanza attiva, nonché i princìpi, i valori e gli strumenti offerti dal diritto per una partecipazione consapevole alla vita sociale.

Il progetto è anche utile come occasione di orientamento per le future scelte professionali sia per quelle forensi che per le figure lavorative esecutive che operano nell’ambito degli uffici, pubblici e privati, collegati al settore giustizia.

Gli studenti, infatti, non solo conosceranno da vicino lo svolgimento dei processi - come è accaduto sperimentalmente l’anno scorso con quelli simulati tra i liceali del «Vecchi» di Trani - ma frequenteranno i tribunali, le aule di udienza, gli studi legali, l’Ordine forense, vivranno alcune fasi delle attività professionali vere e proprie degli avvocati.

Il progetto – il cui modello sarà presto replicato nella convenzione che il Cnf sottoscriverà con il Csm - vuole sviluppare negli studenti anche l’attitudine ad affrontare i problemi della vita privata e lavorativa mettendo in rete i diversi saperi ed analizzando cause e conseguenze dei comportamenti propri e altrui.

Sono cioè le cosiddette “competenze verticali” (Costituzione italiana, fonti del diritto, cittadinanza) e quelle trasversali (il contratto come strumento della vita quotidiana, sharing-economy, proprietà intellettuale, il processo). Il collegamento esistente fra i Consigli degli Ordini degli avvocati consentirà poi di mettere in rete le esperienze degli studenti dei tre licei confrontando anche realtà territoriali diverse, ma impegnate sullo stesso programma.

Sono previste lezioni frontali, workshop e lavori di gruppo con l’obiettivo-spiega Francesco Logrieco, coordinatore della commissione nazionale del Cnf che ha messo a punto il programma- «di recuperare i canoni della vecchia educazione civica e di verificare anche la capacità dell’avvocatura di insegnare nelle scuole la legalità e la cittadinanza attiva. Tutto in linea con la proposta di legge del Cnf di affidare all’avvocatura l’insegnamento, gratuito, di queste materie, nelle scuole in cui il diritto non è più nei programmi di studio».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©