Contenzioso

Strasburgo: il green pass non è obbligo vaccinale

di Patrizia Maciocchi

Il green pass non equivale a un obbligo vaccinale generalizzato. La Corte europea dei diritti dell’uomo bolla come irricevibile il ricorso di un professore francese che aveva dedicato un sito internet alla lotta contro il pass, istituito anche in Francia come condizione per accedere a bar, ristoranti, locali pubblici e trasporti a lunga percorrenza e in alcuni luoghi di lavoro.

Per il ricorrente si trattava di un obbligo vaccinale mascherato, che si traduceva in un trattamento inumano e degradante e in una limitazione alla vita privata e familiare: vulnus che il professore non ha dimostrato.

I giudici , nel sottolineare l’assenza di informazione sulle violazioni di diritti, negano che il passaporto sanitario comporti un obbligo generale di vaccinazione. Il ricorso è comunque irricevibile perché non è stata prima tentata la via del giudice interno, condizione per rivolgersi a Strasburgo.

Sono irricevibili anche altri 21 mila ricorsi fotocopia di cittadini che si sono mossi sulla scia del professore, compilando dei prestampati disponibili sul sito web. Moduli che non rispettano i requisiti previsti dal regolamento per il ricorso individuale.

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