Contenzioso

Cartabia: processo del lavoro con corsia preferenziale

di Mauro Pizzin e Matteo Prioschi

Superamento definitivo del rito Fornero, completamento del percorso verso le specializzazioni, evoluzione della giurisprudenza sui licenziamenti. Ieri, in occasione dell’evento digitale nazionale organizzato dall’Agi, sono arrivate indicazioni importanti riguardanti l’attività degli avvocati giuslavoristi.

Con un messaggio ai partecipanti, la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha confermato che la riforma della giustizia «punta a offrire una corsia preferenziale per i contenziosi in tema di lavoro, con l’abolizione del doppio binario creato dalla legge Fornero, sostituito da un unico procedimento: l’obiettivo è far sì che i lavoratori e le aziende restino il meno possibile nel limbo dell’incertezza». E riguardo alla riduzione delle incertezze, la ministra ha affermato che il rinvio pregiudiziale in Cassazione potrà essere «utilmente sperimentato» anche in materia di lavoro», riducendo il contenzioso ed evitando la compresenza di orientamenti contrastanti a livello territoriale.

Dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, invece, è giunto un sostegno al cammino per le specializzazioni, su cui ha lavorato in passato quale ministro della Giustizia, quando varò il primo decreto sul tema. Un terreno «su si deve insistere perché penso che sia la vera condizione per una valorizzazione e per una piena ed efficace tutela dei diritti, in particolare dei più deboli, dei lavoratori, di chi il lavoro l’ha perso o rischia di perderlo». Due temi, nuovo processo e specializzazioni, toccati in apertura dei lavori da Tatiana Biagioni, presidente Agi, che ha confermato l’impegno dell’associazione per raggiungere questi obiettivi.

Nel corso della giornata sono stati approfonditi anche gli effetti delle sentenze sulle norme dei licenziamenti. A proposito di sentenze, Biagioni ha affermato che Agi sta lavorando perché tutte le decisioni siano fruibili, messe a disposizioni dell’avvocatura, anche quelle di merito.

Gli interventi delle Corti superiori, che hanno messo nel mirino alcune norme della legge Fornero e del Jobs act sono state oggetto di riflessione di un workshop. Sotto la lente è finita in particolare la reintegra nel caso di mancanza di giusta causa o giustificato motivo soggettivo dopo le modifiche apportate all’articolo 18, comma 4, dello Statuto dei lavoratori. Si è ricordato che l’ordinanza interlocutoria della Cassazione 14777/2021 apre a un’espansione se la Sezione lavoro dovesse accogliere gli indirizzi formulati, ridando al giudice uno spazio per una reintroduzione del giudizio di proporzionalità anche nella selezione del rimedio applicabile.

Al netto dell’ordinanza, l’opinione emersa è che la giurisprudenza di legittimità abbia inteso finora in termini molto restrittivi l’utilizzo della reintegra. Diverso il ruolo della Corte costituzionale, la quale, con la sentenza 59/2021 - esigendo l’applicazione della tutela reintegratoria nelle condizioni previste dell’articolo 18, comma 7, dello Statuto in caso di giustificato motivo oggettivo di licenziamento - può aprire spazi di espansione dell’istituto anche sul fronte dei licenziamenti disciplinari.

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