Contrattazione

Troppo poco spazio per i professionisti: stop ai maxi-appalti

di Guglielmo Saporito

Meno maxi appalti e più spazio ai professionisti: questo è l’orientamento del Consiglio di Stato, espresso nella sentenza 26 giugno 2017 n. 3110, che annulla una gara Consip da 23 milioni di euro.

Pochi mesi prima, lo stesso giudice con sentenza 6 marzo 2017 n. 1038 aveva annullato l’affidamento dei servizi integrati di vigilanza con importi a base d’asta compresi tra i 35 e i 45 milioni i euro. Il motivo è simile: l’eccessivo accorpamento innalza eccessivamente i requisiti richiesti per partecipare.

La pronuncia di fine giugno riguarda da vicino i professionisti, mentre quella di marzo interessa soprattutto le imprese di servizi vigilanza e portierato. La consulenza strategica, organizzativa, legale e merceologica a supporto dell’attività della Consip tornerà ora sul mercato, probabilmente frazionata in più settori e con minori requisiti per l’accesso dei concorrenti.

Al bando Consip milionario, oggi annullato, potevano partecipare solo concorrenti con un fatturato non inferiore a 20 milioni di euro per consulenze strategico organizzative, importo all’interno del quale almeno 2 milioni di euro dovevano riguardare servizi legali nel diritto amministrativo. Ciò, secondo il giudice amministrativo, restringe ingiustificatamente la platea dei possibili partecipanti, violando principi di concorrenza, ragionevolezza e proporzionalità.

La difesa della Consip faceva leva sulla necessità di avere un proprio supporto articolato per poter agire in modo armonico su tre ambiti di intervento, nella consulenza strategico organizzativa (advisory strategica), legale e merceologica. A tal fine, singoli incarichi fiduciari non sembravano alla Consip opportuni; sennonché questa tesi non è stata condivisa dai giudici, che hanno ritenuto sproporzionati e incomprensibili i requisiti di partecipazione alla gara. Non si poteva poi chiedere ai concorrenti una specifica specializzazione legale (in diritto amministrativo), perché nell’ordinamento professionale forense (articolo 9, legge 247/2011) la qualifica di “specializzato” è essenzialmente volontaria e non introduce alcuna privativa o esclusiva della materia: in altri termini, nell’ambito dell'attività legale non si possono esigere specializzazioni esclusive.

Un ulteriore errore della Consip è emerso nell’aver bandito una gara promiscua per servizi di consulenza strategica, organizzativa, legale e merceologica, accoppiando in modo eterogeneo richieste diverse, che avrebbero potuto essere soddisfatte solo da rare figure (cioè, nel caso specifico, dai soli tre concorrenti che avevano formulato offerte).

Il bando Consip annullato era anteriore all’entrata in vigore del decreto legislativo 50 del 2016, che prevede frazionamenti in lotti ed agevolazioni per medie, piccole e microimprese; è quindi lecito ipotizzare che alla rinnovata gara partecipino più dei tre soli candidati originari, non solo applicando il codice degli appalti 50/2016, ma anche l'articolo 12 della legge 81/2017 (Jobs act per lavoratori autonomi). Quest’ultima norma consente ai lavoratori autonomi di partecipare a gare pubbliche anche in rete, attraverso consorzi stabili ed associazioni temporanee. Sono quindi plurimi i fronti: per i servizi professionali (soprattutto tecnici e legali) da un lato si lotta contro le gare al massimo ribasso (Tar Lecce 875/2017), dall’altro, con formule aggregative, si possono superare quegli ostacoli che i giudici hanno ritenuto incomprensibili e del tutto sproporzionati.

La sentenza n. 3110/17 del Consiglio di Stato

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