Contrattazione

Medtronic sperimenta l’orario ridotto

di Natascia Ronchetti

La svolta è arrivata dalla trattativa con i sindacati sull’organizzazione del lavoro di fronte all’aumento degli ordini e alla necessità di incrementare l’utilizzo dell’impianto produttivo. La multinazionale americano – irlandese Medtronic, il colosso del biomedicale che ha inventato nel 1957 il primo pacemaker, ha ridotto l’orario di lavoro settimanale nell’unità produttiva del distretto di Mirandola portandolo da 37,5 ore a 33,5, mantenendo intatte le buste paga e compensando contemporaneamente la riduzione con un piano di assunzioni che si realizzerà attraverso la trasformazione di cinque contratti di somministrazione in altrettanti contratti a tempo indeterminato e con 15 nuovi reclutamenti a tempo determinato.

L’accordo di secondo livello raggiunto con le organizzazioni sindacali, dopo il via libera dell’assemblea dei lavoratori nei giorni scorsi, è oggi pienamente operativo nello stabilimento del gruppo nel cluster biomedicale della provincia di Modena, uno dei più importanti d’Europa, con i suoi cinquemila addetti e un fatturato complessivo che si aggira intorno al miliardo di euro. L’intesa coinvolge novanta lavoratori, su un totale di 430, costituiti per l’80% da donne adibite alle mansioni sulle quali grava il maggior carico di lavoro a causa dell’impennata degli ordinativi. Una risposta all’esigenza di far quadrare le necessità dell’azienda con la richiesta da parte del personale in prevalenza femminile di una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

«Fin dall’inizio abbiamo dato la nostra piena disponibilità a trovare soluzioni per aumentare l’uso degli impianti salvaguardando al contempo le migliori condizioni di lavoro possibili», dice Fernando Siena, della Filctem-Cgil di Modena. «In questo modo – prosegue Siena - siamo riusciti anche a fare scattare un aumento dei livelli occupazionali». Il risultato è una nuova organizzazione che prevede quattro squadre, contro le precedenti tre, che ruotano su 17 turni di lavoro settimanali. La quarta squadra di nuova costituzione sarà completata con le nuove assunzioni, dopo le difficoltà che Medtronic aveva incontrato negli ultimi mesi per garantire consegne rapide e puntuali. L’azienda, a fronte dell’esigenza di aumentare la capacità produttiva, si è anche impegnata a realizzare investimenti per l’innovazione tecnologica degli impianti, alla quale nei prossimi due anni saranno destinati dai tre ai quattro milioni. E l’intesa prevede anche una maggiorazione retributiva per il turno del venerdì notte (è passata dal 28 al 35%) e del sabato (in questo caso è stata fissata al 15%), superiore a quanto stabilito dal contratto nazionale di settore. Medtronic è un big a livello internazionale al quale, nel distretto emiliano, fa capo anche Bellco (6 milioni di filtri all’anno per la dialisi e la terapia intensiva, compresa quella neonatale). Bellco è stata acquisita l’anno scorso dal fondo di private equity Charme II, della famiglia Montezemolo, e dai co-investitori americani Capital Dynamics e Amadeus Capital. In Italia Medtronic, con 2.500 dipendenti, dispone di otto siti produttivi su un totale di 80 nel mondo e, con un fatturato globale che supera i 20 miliardi di dollari dei quali 1,6 destinati a ricerca e sviluppo, è presente in 155 Paesi con 460 sedi operative, tra stabilimenti e filiali commerciali.

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