Contrattazione

Tempo e benessere contrattati

di Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci

Una spinta ai servizi “welfare”, a partire dai più gettonati salute, previdenza complementare, educazione. Premi di risultato che arrivano anche a superare i 2mila euro. Nella maggioranza dei casi “realmente variabili” e legati a criteri come il fatturato aziendale, i risultati del singolo sito o alla funzione di appartenenza del lavoratore.

Nel settore farmaceutico, 65.400 addetti (più 66mila nell’indotto), oltre il 90% a tempo indeterminato, la contrattazione, nazionale e di secondo livello, disegna formule innovative per incrementare produttività, reddito e conciliazione vita-lavoro.

«Nelle nostre imprese il premio di produttività vede integrazioni importanti da oltre 10 anni. E sono diventate infatti parte della cultura farmaceutica - sottolinea Massimo Scaccabarozzi, numero uno di Farmindustria, l’associazione di categoria di Confindustria che raggruppa 200 aziende, 60% con capitale estero e 40% italiano -. L’attenzione rivolta ai dipendenti e al loro benessere è testimoniata anche da innovativi accordi aziendali su conciliazione vita-lavoro, impieghi notturni e part-time. Abbiamo fatto decollare lo smart working che è una realtà in tante imprese farmaceutiche».

Un’altra novità, il fondo Tris (vale a dire «Tutele, riqualificazione, innovazione, solidarietà»), per supportare la staffetta generazionale nelle aziende farmaceutiche, è pronto, si aspetta tuttavia il decreto attuativo Lavoro-Mef per partire. «Il settore, anche grazie a buone relazioni con i sindacati, è comunque in movimento - aggiunge Scaccabarozzi -. Assumiamo 6mila persone l’anno, la metà under35, e con titoli di studio elevati, diploma tecnico e laurea. Certo, il welfare resta il nostro fiore all’occhiello: voglio segnalare, tra le varie misure, i permessi, fino a 6 giorni l’anno, per le malattie dei figli dei nostri dipendenti da tre a otto anni che abbiamo introdotto con il rinnovo del Ccnl».

Sono diverse le peculiarità del welfare farmaceutico, che si trovano da azienda ad azienda.

Alla Merck, quasi 53mila lavoratori totali, di cui oltre mille nel nostro Paese, «il premio di partecipazione ha un valore medio di 2.500 euro - dice Francesco Luchi, country Hr head Italia Merck Serono -. L’ottenimento delle somme è subordinato al raggiungimento di obiettivi definiti nel primo trimestre dell’anno in corso attraverso un accordo tra azienda e sindacati. Tali indicatori non riguardano solo i dati finanziari (fatturato), ma anche la qualità, la sicurezza sul lavoro, il risparmio energetico e altri fattori che possano misurare la fattiva partecipazione di tutti i lavoratori. Da noi è attivo anche un sistema integrato di welfare disegnato su misura per ciascun addetto».

In Alfasigma, nata in Italia nel 2015 dall’aggregazione dei gruppi Alfa Wassermann e Sigma-Tau, circa 2.800 dipendenti nel mondo, il premio di risultato «a seconda dei siti, varia da 1.850 a 2.350 euro, liquidati a consuntivo, cioè fra aprile e luglio dell'anno successivo a quello di maturazione - sottolinea Francesco Bonvicini, direttore corporate Hr -. È totalmente variabile, e lo hanno percepito tutti i dipendenti che ne abbiano i requisiti (almeno 4 mesi di lavoro nel corso dell’anno, ed in forza alla data di liquidazione del premio). La percentuale liquidata rispetto al target si è posizionata fra il 90 e il 94% nel corso dell’ultimo triennio».

Nel gruppo Chiesi, 5.318 addetti complessivi, di cui 1.890 in Italia (462 nell’area ricerca e sviluppo, 537 in produzione), racconta Arnaldo Ghiretti, group people development and talent management head, «il premio di partecipazione è suddiviso in due fasce d'importo base: 2.120 euro per impiegato/operaio, 2.280 euro per un quadro. Il livello base può essere oltrepassato da tre diversi extra-premi, a fronte del superamento di tre differenti soglie di obiettivi aziendali, che possono consentire di conseguire ulteriori 525 euro nel caso si raggiunga il massimo previsto».

Passando alla Msd, presente in Italia da più di 60 anni con oltre mille dipendenti, il 100% del premio di produttività equivale a 1.650 euro, «ed è legato a due parametri: fatturato, che pesa al 75%, e market share, che vale il restante 25% - chiosa Neil Povey, Hr director Msd Italy -. Inoltre, in aggiunta al premio, ogni singolo lavoratore deve destinare al piano welfare (non legato a un accordo sindacale) il 30% dell’importo ricevuto a titolo di Mbo fino ad un massimo di 2.500 euro».

Altra “best practice” è rappresentata da Bristol-Myers Squibb Italia, fra le prime 10 aziende del nostro mercato farmaceutico. Qui «il premio di partecipazione, valore target 2017, si è attestato a 1.142 euro. Le somme sono legate al raggiungimento di obiettivi di redditività, fatturato aziendale, produttività, presenza individuale», spiega Elinora Pisanti, human resources director Italy di Bristol-Myers Squibb Italia. Il 26% dei dipendenti che hanno ricevuto il premio, ha optato per versare l’importo totalmente o in forma combinata al fondo pensione integrativo, o al fondo assistenza sanitaria, oppure per il rimborso spese scolastiche, baby sitter.

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