Contrattazione

Kering, 14 settimane di congedo ai padri

di Giulia Crivelli

Parità di genere, equilibrio tra vita professionale e vita privata, benessere sul luogo di lavoro, gender pay gap, sostegno alla genitorialità: parole che sentiamo spesso in un Paese come il nostro, in crisi demografica conclamata e dove le differenze salariali (e non solo) tra donne e uomini sono tra le più alte d’Europa. Parole seguite da autocritica, annunci di imminenti misure risolutive e tanti, troppi, buoni propositi. Che restano sulla carta, anche in presenza di direttive dell’Unione europea o di progetti di legge del nostro Parlamento.

Secondo i dati Eurostat, la differenza salariale complessiva in Italia è del 43,7% (39% è la media europea). Ancora più triste la fotografia scattata dall’Istat per il 2018: il tasso di occupazione femminile è salito al 49,8%, ma resta 18 punti sotto quello maschile e 13 punti sotto la media europea.

Ben venga allora – questione demografica a parte – qualsiasi passo, misura, decisione, pubblica o privata, politica o sociale, per diminuire le differenze tra le condizioni di chi vive nell’universo femminile e chi in quello maschile (visto poi che si tratta dello stesso numero di persone, ricordiamocelo sempre).

A livello politico nazionale abbiamo appena sentito il primo ministro in pectore Giuseppe Conte promettere asili nido per tutti – e gratis per chi appartiene alle fasce di reddito più basse. Quanto mai necessari, visto che oggi solo un bambino su dieci riesce ad accedere al nido pubblico, con una media nazionale del 22,8%, ben sotto il target europeo del 33 per cento e conpicchi negativi nel sud del Paese. Molte grandi e medie aziende private il problema lo hanno affrontano da tempo e sono tante le imprese che in Italia offrono questo e altri servizi per favorire, appunto, l’equilibrio casa-lavoro e di conseguenza la natalità e la genitorialità.

Kering ha fatto un passo in più, sia nel sostegno alla maternità e paternità, sia nel favorire l’equilibrio di genere: dal 1° gennaio 2020 il gruppo francese del lusso tutti i genitori, senza eccezione e indipendentemente dalle loro circostanze personali, beneficeranno di un congedo interamente retribuito di 14 settimane, a partire dalla nascita o dall’adozione di uno o più bambini. Parliamo di un’azienda con 35mila dipendenti sparsi per i cinque continente e un fatturato 2018 di 13,7 miliardi, secondo gruppo al mondo nel settore del lusso dopo Lvmh. Si tratta in realtà di un’evoluzione della decisione annunciata nel 2017, quando fu introdotto il congedo maternità o adozione retribuito di 14 settimane, in aggiunta a cinque giorni per paternità e assistenza al partner, anch’essi interamente retribuiti.

Béatrice Lazat, che all’interno del gruppo ricopre un incarico dal nome bellissimo (e appositamente creato da Kering, chief people officer), spiega: «Estendendo i benefit ai papà e ai partner, non solo concediamo a tutti gli stessi diritti, ma supportiamo anche le donne nello sviluppo della propria carriera, dato che uomini e donne avranno diritto al medesimo periodo di congedo».

Oltre alla novità sui congedi , nell’ultimo anno il gruppo guidato da François-Henri Pinault ha annunciato molte altre iniziative di sostenibilità sociale e ambientale. La più recente è il Fashion Pact, che ha visto Pinault raccogliere 32 protagonisti del settore intorno a un impegno formale per proteggere il pianeta (si veda Il Sole 24 Ore del 24 agosto). In giugno, in occasione della giornata mondiale dell’ambiente, Kering aveva inaugurato la piattaforma digitale dedicata alla redazione del conto economico ambientale (EP&L). Il mese prima il gruppo si era impegnato a fare in modo che le sue maison (tra le quali spiccano Gucci e Bottega Veneta) lavorino esclusivamente con modelle e modelli di età superiore ai 18 anni; al World Economic Forum di Davos dello scorso gennaio risale invece il 2° posto in assoluto sul Global Index 100,classifica di sostenibilità delle società di tutti i settori,mentre considerando il solo segmento textiles, apparel & luxury goods, Kering, come nel 2018 è risultata l'azienda più sostenibile.

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