Contrattazione

Elettrici, 124 euro di aumento nel nuovo contratto

di Cristina Casadei

Le aziende elettriche firmano con i sindacati (Filctem, Uiltec e Flaei) il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro, che si può considerare il primo a registrare l’impatto della transizione energetica vera e propria. Il risultato principale dell’ipotesi di accordo che riguarda oltre 50mila addetti, per le imprese (al tavolo erano presenti, tra gli altri, Enel, Terna, Sogin, Elettricità Futura, Utilitalia, Energia Libera) è l’ampliamento dell’ambito di applicazione della disciplina contrattuale alle nuove attività dell’efficienza energetica e dei servizi commerciali di assistenza ed alla specificità della generazione da fonti rinnovabili di piccola dimensione. A questo proposito le parti si sono infatti impegnate alla definizione di apposite aree contrattuali specifiche, in un’ottica di competitività e sostenibilità. «Un cambiamento epocale rispetto alla storia del contratto elettrico, che fino a oggi era rimasto ancorato a logiche del passato», dicono le imprese.

Un altro punto qualificante del nuovo contratto è l’individuazione, a partire dal 2020, di un percorso di trasformazione dell’istituto degli aumenti periodici di anzianità per i nuovi assunti. Per tutelare il futuro dei giovani le risorse finanziarie degli scatti di anzianità potranno essere versate su base volontaria ai fondi di previdenza complementare. Sulla scia del contratto dei meccanici, anche gli elettrici hanno accolto il diritto alla formazione continua individuale, che rappresenta un tassello strategico nell’ambito della valorizzazione professionale delle risorse umane. In particolare verranno garantite non meno di 28 ore per ogni addetto nell’arco del triennio a carico delle imprese. Rafforzato anche l’impegno sul tema degli appalti e della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Due gli interventi normativi: per gli appalti si farà applicare all’appaltatore il contratto merceologico di riferimento sottoscritto dalle organizzazioni maggiormente rappresentative, evitando così l’applicazione dei “contratti pirata”. Sul tema della salute e sicurezza, invece, nei siti “complessi” sarà promossa la funzione di coordinamento delle aziende appaltanti e dei sindacati.

Sul fronte economico, spiegano i sindacati, è stato concordato un aumento complessivo di 124 euro nel triennio, di cui 104 euro sui minimi contrattuali (Tem),15 sul premio di produttività e 5 sul “welfare contrattuale”. Scaduto il contratto, in sede di verifica degli scostamenti inflattivi, l’elemento di compensazione economica, se gli scostamenti saranno negativi, interesserà solo la parte legata alla produttività, se gli scostamenti saranno positivi, confluirà, pro quota, nei minimi. Con il nuovo contratto i lavoratori riceveranno un montante complessivo di 2.664 euro. In piena transizione energetica Simone Mori, presidente di Elettricità Futura, spiega che «è stato fondamentale concentrare l’attenzione su formazione, sui processi digitali e sulle nuove modalità di lavoro». Giovanni Valotti, presidente di Utilitalia, aggiunge che «la transizione energetica sempre più richiederà lo sviluppo di nuove competenze e la capacità di conciliare produttività, formazione e valorizzazione dei lavoratori». Il presidente di Energia Libera, Fabio Bocchiola dice di «apprezzare le numerose semplificazioni e aggiornamenti apportati». Per i sindacati è «un risultato che garantisce esigibilità e gradualità a tutte le parti contraenti», dice Paolo Pirani (Uiltec). «Un contratto che offre tutti gli strumenti per gestire la complicata fase della transizione energetica e che dà risposte ai giovani lavoratori del settore elettrico sul loro futuro», aggiunge Marco Falcinelli (Filctem Cgil), mentre Salvatore Mancuso (Flaei Cisl) osserva che «l’aspetto politico più rilevante è quello di un ampliamento dell’ambito contrattuale del settore elettrico alle attività commerciali e di efficienza energetica, nonché alle energie rinnovabili».

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