Contrattazione

Firmato l’accordo interconfederale sul sistema contrattuale dell’artigianato

di Fabio Antonilli

Sottoscritto il 26 novembre 2020 tra Confartigianato Imprese, Cna, Casartigiani, Claai e Cgil, Cisl, Uil l’accordo interconfederale che dà attuazione all’accordo sulle linee guida per la riforma degli assetti contrattuali e delle relazioni sindacali del 2016. Con questa importante intesa si consolidano le relazioni tra le parti sociali firmatarie che, anche in considerazione del momento emergenziale, si pongono l’obiettivo di «continuare a svolgere un ruolo primario delle future scelte del Paese».

Un primo rilevante aspetto previsto dall’intesa è l’accorpamento dei contratti collettivi nazionali di lavoro in quattro aree contrattuali a partire dalla attuale tornata contrattuale: manifatturiero, servizi alle persone e alle imprese, autotrasporto, edilizia. I nuovi Ccnl di area saranno composti da una "parte comune - area contrattuale" e una "parte specifica".

Ciascun contratto collettivo nazionale di area avrà vigenza quadriennale sia per la parte normativa, sia per la parte economica.

Regole specifiche sono state previste con riguardo alle procedure e ai tempi per lo svolgimento dei negoziati per i rinnovi dei contratti collettivi, a tutti i livelli, con l’obiettivo di realizzare un sistema di relazioni sindacali mirato ad attribuire funzionalità e organicità al nuovo sistema contrattuale e a dare una tempistica certa nei rinnovi contrattuali.

Le parti hanno anche condiviso che l’adeguamento dei minimi retributivi previsti dal contratto collettivo nazionale di lavoro viene stabilito in sede di rinnovo contrattuale sulla base dell’indice Ipca, elaborato annualmente dall’Istat. Per determinare gli incrementi retributivi sarà preso a riferimento anche l’andamento del settore.

Il modello contrattuale valorizza il contratto collettivo regionale di lavoro (Ccrl), al quale viene attribuito pari cogenza rispetto al Ccnl affermandone così la centralità con particolare riguardo agli istituti che, secondo l’accordo del 2016, a tale livello negoziale potranno essere regolati. Al secondo livello di contrattazione è anche affidato il compito di negoziare e prevedere il salario di produttività.

È stato infine riaffermato l’impegno tra le parti a sostenere la rappresentanza, anche contrattuale, della piccola impresa e delle imprese associate, «a partire dall’esperienza contrattuale in essere».

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