Contrattazione

Amazon sigla l’accordo al ministero del Lavoro sulle relazioni industriali

di Cristina Casadei

Con l’accordo firmato ieri con i sindacati della logistica (Filt, Fit e Uiltrasporti) al ministero del Lavoro, Amazon fa un salto verso le relazioni industriali del nostro paese. E potenzialmente potrebbe far fare un salto anche al prossimo contratto della logistica. Il tavolo, aperto dal ministro Andrea Orlando, all’indomani del primo sciopero nazionale di fine marzo, ha dato una prima risposta concreta ai temi sollevati dai sindacati sul loro riconoscimento e sull’importanza del dialogo sui singoli temi, dai turni agli orari, agli inquadramenti, ai carichi di lavoro, alla salute e sicurezza, agli incentivi economici. Al di là dell’applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro. Il ministro ha espresso «forte soddisfazione», perché «con questo accordo Amazon si impegna ad aprire un metodo di confronto con i sindacati. Si tratta di una scelta importante per quello che Amazon rappresenta nel settore della logistica», divenuto sempre più centrale. Interessando una realtà che ha 12.500 dipendenti diretti, oltre ai lavoratori a termine e in somministrazione, e alimenta una filiera di quasi 40mila addetti, l’accordo «potrebbe contribuire a migliorare il quadro della situazione dell’ambito logistica, segnato da forte conflittualità», osserva Orlando.

Tra i punti qualificanti vi sono l’affermazione che «le relazioni industriali rappresentano un valore in sé», sia a livello nazionale che nei singoli siti, e l’impegno «a rispettare le norme del contratto». Questo significherà prevedere momenti di confronto periodico sulle problematiche del settore e-commerce, anche in vista del rinnovo del contratto della logistica, sulle strategie di sviluppo e di investimento negli ambiti territoriali. Negli ultimi 10 anni Amazon ricorda di aver investito in Italia 6 miliardi. E poi ancora la verifica delle opportunità di formazione professionale continua e l’individuazione degli strumenti più idonei per monitorare l’occupazione.

Dalla multinazionale spiegano di aver lavorato «per stabilire un dialogo positivo con le organizzazioni sindacali in linea con quanto suggerito dal ministro del Lavoro. I protocolli siglati rappresentano un’ulteriore prova del nostro impegno nell’instaurare un dialogo costruttivo e responsabile con i rappresentanti dei lavoratori sia a livello nazionale che di sito». Per Filt, Fit e Uiltrasporti, l’accordo ha valenza mondiale, perché «per la prima volta Amazon riconosce la rappresentanza collettiva ed il ruolo del sindacato». Quanto al tavolo con Assoespressi (le aziende che si occupano dell’ultimo miglio della distribuzione che Amazon affida all’esterno), Filt, Fit e Uiltrasporti dicono che «serve portare avanti fino ad una conclusione positiva il confronto, per poi dare il via ad una nuova stagione contrattuale in tutta la filiera di Amazon».

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