Contrattazione

Artigiani, in 19 contratti minimi sopra 9 euro

di Cristina Casadei

Nei contratti degli artigiani i minimi superano i 9 euro all’ora, la soglia teorica che è stata presa in considerazione nei mesi scorsi per il salario minimo, dopo l’approvazione della direttiva europea e prima delle diverse proposte arrivate sul tavolo del Governo italiano. È il risultato a cui è arrivata un’indagine fatta dal centro Studi dell’Unione artigiani che ha preso in considerazione i principali accordi siglati con Cgil, Cisl e Uil: dai meccanici, ai tessili, alla gomma plastica le intese esaminate interessano un milione e mezzo di addetti.

Il procedimento di calcolo è stato elaborato partendo dalla retribuzione minima tabellare, parametrata sul livello più basso per ogni contratto collettivo nazionale del lavoro del settore artigianato e ha tenuto conto di tutte quelle voci che concorrono a formare la retribuzione differita o aggiuntiva. Nello specifico, si è tenuto conto dell’incidenza delle mensilità supplementari (tredicesima ed eventuale quattordicesima), del trattamento di fine rapporto (TFR), delle ferie e dei permessi e della bilateralità artigiana, come il fondo San.Arti, il fondo FSBA e, ad esempio, per la Lombardia, la Regione con più dipendenti nel settore artigiano, il fondo WILA. Emerge che i 19 principali contratti dell’artigianato, escludendo le pulizie e acconciature ed estetica che sono in fase di rinnovo, prevedono già, per i livelli i più bassi, una retribuzione lorda superiore alla soglia dei 9 euro all’ora. A questo si aggiunga che l’85% dei dipendenti delle imprese artigiane, stando a un campione di cedolini elaborati dall’Ufficio Studi di Unione Artigiani Milano e Monza Brianza, è stato retribuito in misura più elevata rispetto ai minimi contrattuali e nella maggioranza dei casi assunto a livelli superiori a quello minimo. «Nelle micro e piccole imprese artigiane, in particolar modo del nord ma anche in diversi settori in tutta Italia - rileva il segretario generale di Unione Artigiani, Marco Accornero - è presente una contrattazione individuale di secondo livello che premia economicamente in modo flessibile i talenti. Resta comunque importante il previsto taglio del cuneo fiscale come strumento utile per aumentare il netto degli stipendi».

L’obiettivo dello studio è dare forza e trasparenza alla situazione delle retribuzioni del comparto, tenuto conto che «ad oggi non vi sono normative o riferimenti condivisi ed univoci su come vada effettuato il calcolo e l’ammontare del salario minimo. Ad ogni modo, dati alla mano, abbiamo voluto dimostrare che i salari minimi del nostro settore si posizionano su una soglia superiore ai 9 euro all’ora». A proposito di trasparenza, aggiunge Accornero, gli aritgiani chiedono a Governo e Parlamento «di riscrivere le norme sulla redazione del Libro Unico del Lavoro LUL (la busta paga) inserendo al suo interno l’importo del costo orario aziendale, lordo e netto del singolo lavoratore in modo che dipendente e imprese possano comprendere in modo intuitivo come viene calcolato e a quanto ammonti. Crediamo sia giunto il momento di avviare questo cambiamento». La proposta sarà presentata come contributo al dibattito in corso al Ministro del Lavoro, ai membri della XI Commissione di Camera e Senato e a Cgil, Cisl e Uil.

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