Contrattazione

Alitalia, negoziato per vie legali

di Giorgio Pogliotti

Si infiamma la vertenza Alitalia. I sindacati hanno inviato una lettera unitaria contenente una diffida formale ad Assaereo e Alitalia, per sollecitare il rispetto della contrattazione collettiva vigente e di tutti gli accordi sindacali vigenti siglati e non disdettati, con «l’immediato ripristino degli scatti contrattuali illegittimamente sospesi» e la «non applicazione di regolamenti unilaterali palesemente illegittimi».

Questa lettera spedita dagli ufficiali legali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo è stata preceduta giovedì scorso da un’altra missiva diretta dai sindacati ai ministri Delrio, Calenda e Poletti (e per conoscenza ad Alitalia), per annunciare l’interruzione del confronto con l’azienda sul rinnovo del contratto nazionale (scaduto a fine 2016), contestando i ritardi di Alitalia nella presentazione del piano industriale, e per sollecitare una convocazione da parte del governo affinchè intervenga nella vertenza come mediatore. Alitalia la scorsa settimana ha fatto sapere di aver preso atto «con rammarico dell’interruzione del confronto» confermando la «volontà di ricercare un’intesa per un nuovo contratto collettivo». Dallo scorso 1° gennaio la compagnia ha comunque congelato per due mesi gli automatismi contrattuali (gli scatti di anzianità), avendo fissato per il 28 febbraio la scadenza per cercare un accordo al tavolo sulle modifiche normative e retributive del nuovo contratto. In assenza di un accordo, dal 1° marzo Alitalia è pronta a dare applicazione ad un regolamento aziendale.

Nella lettera di diffida i sindacati sostengono che non «vi sono ragioni di carattere giuridico né sindacale per limitare l’efficacia delle disposizioni contrattuali fino al 28 febbraio», dovendosi «necessariamente applicare il complesso degli accordi preesistenti fino alla sottoscrizione del nuovo contratto». La situazione di crisi della compagnia, l’attesa per il piano e il susseguirsi di ipotesi che circolano sui pesanti tagli sul costo del lavoro e sugli esuberi, alimentano le preoccupazioni dei sindacati. «L’intenzione di Alitalia di passare dal 1° marzo dal contratto nazionale a un regolamento aziendale è una provocazione - afferma il segretario nazionale della Filt-Cgil, Nino Cortorillo -, come sindacati diffidiamo l’azienda dal decidere in via unilaterale su norme pattizie. Respingiamo la volontà di Alitalia di stravolgere e annullare il Ccnl, mentre l’assenza di un piano industriale fa sorgere ogni dubbio sulle reali volontà degli azionisti».

In questo quadro di forti criticità si avvicina la data del 23 febbraio, quando i sindacati hanno indetto 4 ore di sciopero per Alitalia (per le sigle autonome lo stop sarà di 24 ore), nello stesso giorno peraltro è stata organizzata la protesta di tutto il trasporto aereo.

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