Contrattazione

Niente revoca se il lavoratore convalida

di Claudio Tucci

Dal 10 luglio, alla piattaforma telematica che varerà l’Inps anche il prestatore potrà accedervi e “timbrare” così l’avvenuto impiego occasionale; e in ogni caso, essendo online tutta la procedura per utilizzare i “nuovi voucher” reintrodotti dal decreto legge 24 aprile 2017, ci sarà un controllo costante dello strumento. Pertanto, non appena risultassero numeri elevati di revoche da parte di singoli datori di lavoro scatteranno immediatamente le opportune verifiche.

Sono questi i primi chiarimenti che palazzo Chigi ha inviato ieri in tarda serata al Quirinale, che poco prima, facendosi carico delle preoccupazioni espresse da sindacati e alcuni parlamentari anche di maggioranza, aveva chiesto «rassicurazioni» a Paolo Gentiloni sulla nuova normativa. Nel mirino, anche la Camera dei deputati aveva approvato ordini del giorno in tal senso, è essenzialmente la possibilità, concessa dalle nuove norme, agli imprenditori di poter revocare la chiamata entro tre giorni dall’avvenuta prestazione.

Una disposizione inserita nel decreto legge in analogia a quanto già previsto dalla disciplina del lavoro a chiamata (i nuovi voucher sono, nei fatti, contratti di lavoro a chiamata online) per consentire, cioè, all’azienda di poter revocare la prestazione qualora non venga svolta dall’interessato (perché, per esempio, non si presenta sul luogo di lavoro a quel determinato orario).

Secondo alcuni, avallati dalla richiesta di chiarimento del Colle, questa possibilità potrebbe “coprire” utilizzi fraudolenti dello strumento, agevolando in questo modo il lavoro nero. Una preoccupazione «che non sussiste», secondo palazzo Chigi. Entro il 30 giugno, chiarisce una nota del Governo, l’Inps emanerà una circolare per illustrare le nuove procedure e il 10 luglio «varerà la piattaforma telematica che non consentirà, a questo riguardo, l'insorgenza di abusi o di rapporti lavorativi irregolari». «In pratica si consentirà al lavoratore di accedere alla piattaforma online - spiega Marco Leonardi, a capo del team economico di palazzo Chigi -. In questo modo l’interessato potrà convalidare la prestazione, che quindi non potrà più essere revocata». Non ci potranno essere “scorciatoie”, ha aggiunto Leonardi: «Se l’Inps si accorge di eventuali abusi, interverrà prontamente».

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