Contrattazione

Il ministro Poletti: «Cuneo, in discussione il tetto a 29 anni»

di Francesca Barbieri

Arriva scortato da una cerchia colorata di giovani volontari. Il tempo di ufficializzare -rispondendo alle domande dei giornalisti - che il bonus giovani sarà accompagnato da una misura antilicenziamento per evitare comportamenti “furbeschi”, che subito si concede un giro tra gli stand, strette di mano e selfie.

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ieri al Meeting di Rimini dove è ormai un habitué (presente a otto edizioni su undici), ha sottolineato che con il bonus giovani la creazione di 300mila posti di lavoro è una «previsione ragionevole», mentre sull’asticella dell’età per le assunzioni agevolate i giochi sono ancora aperti: «Non è ancora deciso» ha detto Poletti se il pacchetto varrà solo sotto i 29 anni. «Per Garanzia giovani siamo riusciti ad alzare l’asticella da 25 a 29 anni, ma sappiamo che ogni volta che puntiamo a ottenere una regolazione diversa, c’è una trattativa da fare, strada che stiamo percorrendo».

Sul budget a disposizione Poletti ritiene ragionevole che si possa stanziare una cifra vicina ai due miliardi. «Naturalmente - ha precisato rispondendo ai cronisti - dipende dalla possibilità di utilizzare lo strumento su una platea più o meno larga». Lo sconto si tradurrebbe nel dimezzamento dei contributi per i primi 2 o 3 anni con un tetto di 3.250 euro, lo stesso in vigore nell’ultima versione della decontribuzione generalizzata prevista dal Jobs act.

Poletti ha poi sottolineato che il bonus dovrà creare nuova occupazione stabile, evitando lo scambio tra chi entra e chi esce dal mercato del lavoro. Da qui la ratio della misura antilicenziamento: chi assume con il bonus potrà farlo a patto di non aver licenziato prima ma anche dopo l’assunzione agevolata.

Nel corso dell’incontro “Il lavoro che cambia: il piano Marshall per l’occupazione” Poletti ha poi annunciato di voler proporre la stabilizzazione dell’apprendistato duale, il modello alla “tedesca” introdotto dal Jobs act, che nel sistema Iefp (Istruzione e formazione professionale) dal 2016 ha portato alla firma di circa 12mila contratti, soprattutto di primo livello (per ottenere la qualifica, o un diploma o un certificato di specializzazione tecnica superiore).

Il Ministro ha anche sottolineato l’importanza di misure strutturali, di intensificare i contatti tra scuole e imprese, citando lo strumento dell’alternanza scuola-lavoro. «Dobbiamo lavorare sull’istruzione tecnica superiore - ha aggiunto - e sulla pluralità dei percorsi formativi».

A margine del Convegno il ministro ha anche ribadito di essere la lavoro sulle pensioni di garanzia «per tutelare i giovani che oggi hanno carriere che iniziano tardi, che si interrompono, mentre rispondendo a una domanda sull’ipotesi che lo stop all’innalzamento automatico dell’età pensionabile sia contenuto o meno nella prossima legge di Bilancio ha “preso tempo”: «C’è una richiesta di discussione sui criteri tempi, le modalità. Credo che sia un tema che va affrontato nel momento in cui l’Istat ci avrà dato i termini effettivi di questa situazione».

Sullo schema di funzionamento del pacchetto relativo al taglio del cuneo fiscale per i giovani, il ministro al Welfare ha comunque spiegato che «adesso dobbiamo ancora definirlo, ma quello che stiamo pensando è un lavoro sulla decontribuzione per i più giovani in modo tale che ci sia la possibilità di avere un lavoro a tempo indeterminato». «Noi lo abbiamo detto da sempre - ha aggiunto - vogliamo fare in modo che il lavoro stabile costi meno del lavoro temporaneo». «Siamo coerenti con il nostro impianto - ha aggiunto Poletti - e nella prossima legge di bilancio, insieme, collegialmente, stabiliremo anche puntualmente le forme, ma la sostanza è questa». Il confronto tra i tecnici di palazzo Chigi, di Mef e Lavoro dovrebbe entrare nel vivo a inizio settembre, mentre il 30 agosto ripartirà il confronto con i sindacati sui temi della previdenza e del lavoro. Si parte dalla previdenza ma sono diversi gli argomenti di discussione aperti, dall’adeguamento dell’età all’aspettativa di vita nel 2019 all’utilizzo dell’Ape sociale e volontaria fino alla previdenza dei giovani e agli sgravi contributivi per il 2018.

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