Contrattazione

Scioperi, in arrivo tregue più lunghe a tutela degli utenti

di Giorgio Pogliotti

Porre un argine alla raffica di scioperi indetti nel trasporto pubblico locale aumentando l’intervallo di tempo tra una protesta e l’altra, che attualmente è di 10 giorni. La commissione di Garanzia sta lavorando ad una nuova regolamentazione, per allungare la durata della tregua tra un’azione di sciopero e la successiva, ad un periodo di 15-20 giorni.

«Vogliamo contenere i disagi per la popolazione - spiega il presidente Giuseppe Santoro Passarelli -, soprattutto in città come Roma e Napoli si assiste da tempo alla reiterazione di scioperi indetti a turno, da sindacati poco rappresentativi. Si tratta di scioperi legittimi, che rispettano l’attuale legislazione, ma che creano fortissimi disagi perchè vengono ripetuti in modo ormai regolare». Per fare un esempio, quella in programma a Roma per il prossimo 5 dicembre sarebbe la diciottesima azione di sciopero in 10 mesi: «Ci appelliamo al prefetto perchè ricorra alla precettazione - aggiunge il presidente dei Garanti -. Quanto alla nostra proposta, sarà al centro del confronto con sindacati e aziende, ma in assenza di un’intesa, abbiamo il potere di intervenire per via regolatoria. Avvieremo l’iter dopo le feste natalizie». Le nuove regole saranno operative tra gennaio e febbraio 2018.

Un altro punto qualificante della proposta della commissione di garanzia, investe le aziende che dovranno informare meglio gli utenti, almeno cinque giorni prima dello sciopero, dando notizia dei servizi garantiti e dei relativi orari, ma anche dei modi e dei tempi di erogazione dei servizi nel corso dello sciopero e delle misure per la riattivazione degli stessi. La proposta è che le aziende debbano indicare le sigle che hanno proclamato lo sciopero, con i dati relativi alle percentuali di adesione registrati nelle ultime astensioni, affinchè gli utenti possano avere il quadro più chiaro dei presumibili effetti di una protesta. In sostanza si vuole evitare che uno sciopero indetto da una sigla minoritaria, con poche adesioni, finisca per paralizzare la città, come è accaduto in più occasioni.

Un’altra priorità individuata dai Garanti, è quella di ridare un ruolo “sostanziale” alle procedure di raffreddamento e conciliazione, che dovrebbero servire ad evitare lo sciopero e che invece spesso sono diventate solo un passaggio “formale”. Le aziende, sempre secondo la proposta, dovranno convocare le sigle proclamanti per tentare la composizione; altrimenti il comportamento verrebbe valutato dall’Autorità di garanzia.

Altra novità, l’estensione del periodo di franchigie in cui non si può scioperare, per creare un’unica fascia che va da fine luglio ai primi giorni di settembre, mentre attualmente questi periodi sono frammentati e cambiano a seconda delle città. «Non possiamo sostituirci al potere legislativo - conclude Santoro Passarelli -, ma attraverso lo strumento regolatorio possiamo comunque garantire che l’esercizio del diritto di sciopero non comprima i diritti degli utenti, come abbiamo fatto con la regolamentazione in vigore per aziende come l’Atac che ha risolto il problema della riattivazione del servizio, alla fine dello sciopero». In base a questo regolamento, i conducenti di metro e bus devono presentarsi in servizio prima del termine dello sciopero, per garantire la ripresa regolare della circolazione appena finisce la protesta.

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