Contrattazione

In Enel premi e welfare su misura

di Claudio Tucci

Il viaggio in Italia o all’estero? Lo paga l’azienda, a luglio, con il premio di risultato (e l’emissione del voucher). Non solo. Se parte del premio, si converte, per esempio, in welfare, si potranno “acquistare” sul portale web dedicato - una sorta di “salvadanaio digitale” accessibile da tutti i dipendenti, anche fuori da rete aziendale - vacanze studio, attività sportive o ricreative, corsi di formazione.

C’è spazio, poi, per corsi di yoga, pilates, ginnastica posturale (nel 2017 le frequenze registrate sono state circa 5.500) per migliorare il “benessere personale”; oltre a “parcheggi rosa” per le mamme in attesa e programmi ad hoc per conciliare al meglio vita-lavoro, specie durante i primi anni di vita del bambino.

Quest’anno, il welfare aziendale in Enel, concordato con i sindacati, presenta un menù «à la carte», cioè il più possibile variegato e tarato sui bisogni dei singoli lavoratori (il gruppo conta circa 31mila addetti in Italia, e l’età media è di 45 anni).

La possibilità di estendere “beni e servizi”, alternativi alle somme incentivanti, è spinta dalle norme di favore contenute nelle precedenti leggi di Bilancio. E così il personale Enel con reddito annuo inferiore agli 80mila euro potrà decidere, in piena autonomia, di trasformare in welfare, completamente esentasse e quindi maggiormente conveniente per l’interessato, fino a un massimo del 60% dei premi di produttività e redditività (in media circa 2.500 euro). Tale soglia è comunque superabile - fino alla totalità del valore - in caso di destinazione alla previdenza complementare.

La quota di premio non convertita, che rimane tassata con la cedolare secca al 10%, sarà corrisposta a luglio direttamente in busta paga. In caso di “opzione” welfare, Enel riconosce un “bonus” ulteriore pari al 15 per cento.

Lo scorso anno, primo anno di applicazione delle nuove opportunità di “conversione” del premio in welfare , raccontano dall’azienda guidata da Francesco Starace, la “redemption” è stata di circa il 16 per cento. Il premio è stato per lo più diretto (74%) al fondo pensionistico interno, Fopen; il personale si è poi indirizzato su rimborsi scolastici (circa 15%) e voucher (circa 8 per cento).

La cifra del “pacchetto Enel” è “il caring” personale e familiare.

In quest’ottica, il gruppo ha attivato per i dipendenti della sede di Roma (l’iniziativa è in procinto di essere estesa in altre città) una serie di servizi di “time saving”, a prezzi convenzionati, con fornitori qualificati per baby sitting, supporto a parenti anziani, manutenzioni domestiche, lavanderia (alcune di queste prestazioni è possibile pagarle con una trattenuta in busta paga).

L’offerta complessiva comprende, inoltre, corsi e seminari, anche sulle tecniche di autodifesa personale, o per smettere di fumare; e per i figli dei dipendenti, tra 16 e 18 anni, è attivo il progetto «Push to Open», quattro mesi di “orientamento” per aiutare gli studenti a scoprire l’università giusta o ad accorciare la transizione con il mondo del lavoro.

La formazione si conferma strategica: la policy del gruppo punta, da un lato, a incentivare, specie tra le donne, la scelta di percorsi professionali nelle discipline “Stem”; e dall’altro, a valorizzare lo scambio intergenerazionale di competenze, coinvolgendo junior e senior (l’inclusione dei neo-assunti è promossa inoltre con un programma ad hoc di tutorship).

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©