Contrattazione

In arrivo voucher più ampi per aziende fino a otto dipendenti

di Francesca Barbieri

Posto che la stretta sui contratti in essere scatterà dal 1° novembre, per i rapporti a tempo determinato - compresi quelli in somministrazione - arriva un nuovo “tetto”: non potranno superare il 30% delle assunzioni a tempo indeterminato nella stessa azienda. È questo uno degli emendamenti al decreto estivo approvato dalle commissioni Finanze e Lavoro della Camera venerdì scorso e che approda oggi in aula. Una modifica che prevede anche multe di 20 euro al giorno per la somministrazione fraudolenta.

La novità si inserisce in un quadro dove i contratti collettivi prevedono una situazione molto variegata. Si va dal 7% degli elettrici al 60% degli studi professionali (per determinate casistiche), come evidenzia l’analisi di Adapt su 27 contratti collettivi. E il fatto di “abbinare” contratti a termine e somministrazione non è una novità: il Ccnl del tessile, ad esempio, già prevede il tetto del 30%; quello della gomma -plastica permette di arrivare al 32%; in edilizia il tetto è del 40 per cento (si veda l’infografica).

Tra gli altri emendamenti votati si escludono dall’obbligo di indicare le causali le agenzie per il lavoro nel rinnovo dei contratti a termine. Viene poi messo nero su bianco che in caso di violazione dell’obbligo di indicare la causale nel rinnovo dopo i primi dodici mesi, «il contratto si trasforma a tempo indeterminato».

Infine gli emendamenti ampliano il raggio di azione dei ”nuovi voucher”: i contratti di prestazione occasionale potranno essere utilizzati da alberghi e strutture ricettive del turismo fino a 8 dipendenti (rispetto al limite generale di 5). In più imprese agricole, hotel ed enti locali potranno utilizzare i voucher «con riferimento ad un arco temporale non superiore a 10 giorni», superiore ai tre giorni fissati dall’attuale normativa. La stessa modifica permette anche ai lavoratori di richiedere di essere pagati entro 15 giorni dalla prestazione.

Quello dei nuovi voucher è stato finora un sostanziale flop: a un anno dall’avvio risultano coinvolte poco più di 26mila famiglie, 52mila imprese e 86mila lavoratori registrati alla piattaforma informatica dell’Inps. Una stretta evidente rispetto al passato: i vecchi “tagliandi” abrogati oltre un anno fa (il 17 marzo 2017), in 12 mesi erano arrivati a coinvolgere quasi 1,8 milioni di lavoratori.

Il disegno di legge di conversione del decreto estivo, come detto, è atteso oggi in aula alla Camera. Il voto finale è previsto per il 2 agosto e il testo poi passerà all’esame del Senato dove il via libera definitivo è previsto, a meno di correzioni, entro il 10 agosto.

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