Contrattazione

Metalmeccanici, contratto al rush finale

di Giorgio Pogliotti

Rush finale al tavolo negoziale per cercare l’accordo sul nuovo contratto dei metalmeccanici. Nella tre giorni di riunione plenaria tra Federmeccanica, Assistal, Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm, si sono registrate convergenze su diversi capitoli (relazioni industriali, partecipazione, salute e sicurezza sul lavoro, formazione continua e migliore attuazione del diritto soggettivo, contrasto alla violenza contro le donne), mentre ieri sera era ancora in corso il confronto sul lavoro agile, sulla riforma degli inquadramenti professionali e del sistema di classificazione, sul mercato del lavoro e sugli appalti. L’ultimo nodo da affrontare è quello più delicato, riguarda l’aumento economico. I sindacati hanno chiesto un incremento medio dei minimi di 145 euro, le aziende con la piattaforma dello scorso 26 novembre erano disposte a concedere 65 euro di aumento del trattamento retributivo complessivo a regime. Oggi potrebbe essere la giornata decisiva per chiudere la vertenza sul rinnovo del contratto scaduto a fine 2019.

La novità principale, su cui peraltro si sono registrate già convergenze tra le parti, è la modifica dell’inquadramento professionale in sostituzione del sistema introdotto nel 1973, ai tempi della fabbrica fordista, con uno “Nuovo” in grado di cogliere i cambiamenti intervenuti e la transizione verso Industria 4.0. Secondo la piattaforma di Federmeccanica e Assistal le nuove declaratorie (e i relativi livelli retributivi) ridefiniscono i requisiti di 9 livelli di professionalità che sostituiscono le precedenti 10 categorie, con eliminazione della 1° categoria. I 9 livelli di professionalità sono ricompresi in cinque campi professionali declinati per gradi di responsabilità. L’eliminazione della 1° categoria come livello di ingresso è in considerazione dell’accrescimento di valore del lavoro nella metalmeccanica che nel corso degli anni si è sempre di più elevato. Le nuove declaratorie di livello determineranno maggiore autonomia e responsabilità, con più flessiblità nella gestione delle mansioni.

In serata, Francesca Re David, leader della Fiom spiegava che «la trattativa ha prodotto importanti passi in avanti sulla parte normativa del contratto nazionale, mentre non è ancora entrata nel vivo la trattativa sul salario, il cardine di questo rinnovo contrattuale. Stiamo discutendo del cuore del contratto dei metalmeccanici: salario e inquadramento». Per il numero uno della Fim, Roberto Benaglia «vanno verificati tutti gli spazi per provare a imboccare la dirittura di arrivo di questo importante rinnovo contrattuale e di raggiungere un importante risultato salariale che valorizzi il lavoro. Siamo determinati nel ricercare un accordo di contenuti innovati e di sostanza che permettano di dare stabilità e risposte a 1 milione e 600 mila lavoratori in un momento di grande difficoltà». In serata è intervenuto anche il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, secondo cui la trattativa «si è dimostrata più in salita di quello che avevamo previsto. In questi tre giorni diversi nodi sono stati sciolti. Sulla partita economica la vera trattativa non è ancora iniziata, contiamo di farlo stasera o al più tardi domani mattina (oggi per chi legge, ndr)».

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