Contrattazione

I sindacati: Cig e stop ai licenziamenti

di Giorgio Pogliotti

Proroga del blocco dei licenziamenti oltre la scadenza del 31 marzo e della cassa integrazione per l’emergenza Covid. È la richiesta formulata all’unisono dai leader di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri, al premier incaricato Mario Draghi nell’incontro che si è svolto ieri mattina alla Camera. I sindacati hanno anche chiesto di essere coinvolti sui singoli progetti del Recovery Plan e nella governance, oltreché sulle riforme che il nuovo Esecutivo intende avviare sul fronte del fisco, del lavoro e delle pensioni.

«Non abbiamo, naturalmente, avuto risposte - ha spiegato Landini alla fine-, ma ci è stato detto che terranno conto delle nostre posizioni e che c’è la disponibilità a proseguire un confronto. Sicuramente il fatto che noi, per la prima volta, siamo coinvolti in una discussione prima di costruire un Governo è un messaggio che consideriamo importante, ma vogliamo avere anche gli strumenti per agire, ciò significa il coinvolgimento delle parti sociali». Un primo banco di prova è il Piano di ripresa e resilienza che era stato oggetto di un incontro lo scorso 22 gennaio con l’allora premier Conte; Landini ha chiesto di «essere coinvolti nella fase di progettazione per discutere missione per missione, di poter strutturare una governance che preveda un coinvolgimento delle parti sociali nel monitorare che gli obiettivi definiti siano realizzati».

La leader della Cisl, si è soffermata sulla richiesta di prorogare il blocco dei licenziamenti, sottolineando che non si propone una proroga sine die del blocco iniziato il 17 marzo 2019: «Siamo ancora in piena pandemia – ha detto Furlan – . Sbloccarli significa che centinaia di migliaia di lavoratori rischiano di diventare disoccupati. Occorre la proroga per la fase di emergenza, insieme alla cassa Covid. Possiamo darci un tempo anche relativamente breve se si riformano gli ammortizzatori sociali e non si lasciano i lavoratori senza copertura». Più tardi, intervistata da Rai 1, alla domanda se sarà necessario allungare la durata dell’anno scolastico per recuperare il tempo perso - ipotesi in precedenza seccamente respinta dalle categorie della scuola di Cgil Cisl e Uil-, Furlan ha lanciato un segnale di apertura, pur con precisi “paletti”. «La Cisl darà la disponibilità, ma è un argomento da attivare attraverso un confronto. Può esservi questa necessità, ma va valutata bene rispetto al chi e al come. Se si rivelerà necessaria l’apertura e servirà a recuperare le lacune dei ragazzi tutti dobbiamo dirci disponibili».

Il numero uno della Uil ha insistito sul tema delle «diseguaglianze e del disagio registrato nel Paese» in questi mesi di emergenza per chiedere «risposte immediate sul lavoro, sui giovani, sulle donne». Bombardieri ha espresso «soddisfazione» per la scelta del premier di utilizzare «il metodo del confronto in un momento così delicato», auspicando che «non sia un episodio, ma che il confronto e la concertazione diventino un metodo».

Nel pomeriggio è stata la volta dell’Ugl: il lavoro torni «al centro dell’agenda politica» ha chiesto il segretario generale Paolo Capone, che ha posto l’accento sullo «sblocco dei cantieri, anche attraverso il superamento del codice degli appalti» rilanciando «il modello Genova, usato per il ponte Morandi».

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