Contrattazione

Adattabilità: così si uscirà dall’attuale incertezza

di Giampiero Falasca

Non è facile comprendere quali saranno gli sviluppi della contrattazione aziendale nei prossimi mesi. Questa difficoltà non deriva tanto dalla mancanza di indicatori sulle tendenze del momento, come dimostra l’interessante studio della Fondazione Di Vittorio. Queste indagini, seppure essenziali, non bastano per stabilire con certezza le tendenze di domani, perché nessuno è un grado di capire quale mondo (e di conseguenza, quale sistema economico) avremo di fronte alla fine della pandemia. Anzi, con un facile gioco di parole, potremmo dire che l’unica certezza che abbiamo sarà proprio la prevalenza dell’incertezza: i settori colpiti dalle misure di distanziamento sociale non avranno la capacità, la forza e la sicurezza di fare piani di medio e lungo periodo, e quelli che invece hanno avuto una crescita durante questo periodo si interrogheranno sugli ulteriori margini di sviluppo.

Questa grande incertezza si rifletterà inevitabilmente sulla contrattazione collettiva e, in particolar modo, su quella di livello aziendale, che mai come ora avrà la possibilità di mettere in luce la propria principale qualità: l’adattabilità. Solo gli accordi di secondo livello – le intese aziendali, ove esistono rappresentanze sindacali, oppure quelle territoriali - possono adattare le regole alle specifiche situazioni e fabbisogni delle aziende; qualità, questa, già importante in un contesto ordinario, che diventa ora fondamentale.

Il quadro incerto non impedisce, tuttavia, di fare previsioni sui temi che, più degli altri, saranno sul tavolo delle relazioni sindacali. Un primo tema centrale, soprattutto per i settori colpiti, sarà quello della riorganizzazione delle aziende: saranno necessari nuovi modelli organizzativi, che richiederanno scelte impegnative in tema di consistenza degli organici, ma anche di formazione del personale, di revisione delle mansioni e di struttura della retribuzione. Un altro argomento che, in ogni caso, sembra destinato ad avere molta rilevanza nelle relazioni sindacali è quello del lavoro digitale: come ripensare le prestazioni dopo la forte spinta alla digitalizzazione dell’ultimo biennio? La risposta non potrà esaurirsi nella regolamentazione dello smart working, ma dovrà affrontare anche il rapporto con tutta la tecnologia digitale. Così, dagli accordi di secondo livello, potranno arrivare risposte concrete ed efficaci, con soluzioni pensate su misura per le specifiche esigenze. Ed infine: un altro tema che potrebbe avere rilevanza è quello - complementare al concetto di riorganizzazione delle imprese - della flessibilità: la contrattazione di secondo livello sarà indispensabile per rendere flessibili vincoli e regole pensate per un mondo nuovo, non più orientato alla crescita perenne, ma condannato, almeno per il breve e medio periodo, a navigare a vista.

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