Contrattazione

Lavoro agile, meno infortuni in itinere ma nuovi rischi

di M.Piz.

Il ricorso massiccio allo smart working causato dall’emergenza Covid-19 nel 2020 ha avuto effetti positivi sul fronte della sicurezza, riducendo sensibilmente gli infortuni in itinere, ma in prospettiva potrebbe fare aumentare i rischi per la salute legati alla postazione di lavoro. A dirlo è un’indagine della Fondazione studi consulenti del lavoro che sarà presentata oggi al Forum annuale della sicurezza sul lavoro, indiretta streaming dalle ore 15 alle 18 sul sito www.consulentidellavoro.it.

Nella ricerca emerge che lo scorso anno sono state poco più di 62mila le denunce di infortuni in itinere, contro le 100mila del 2019, e che l’incidenza di questa voce in termini di mortalità sul lavoro nello stesso arco di tempo è scesa dal 28,1% al 16,8%, in particolare fra le donne. Si ampliano, però, i margini di rischio legati potenzialmente a un ambiente di lavoro che può variare nel tempo. In questo contesto, il 48,3% delle persone in lavoro agile lamenta già disturbi legati all’inadeguatezza delle postazioni domestiche, il 49% aumento dello stress, il 47% paura di marginalizzazione, il 39,9% disaffezione verso il lavoro.

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