Contrattazione

Il Pnrr traina l’occupazione, attesi 700mila nuovi posti entro il 2026: bene le donne

di Cristina Casadei

Nel triennio 2024-2026 avremo 500mila tra donne e giovani in più al lavoro. Se, secondo le previsioni del Mef, i fondi del Pnrr avranno un effetto positivo sull’occupazione pari al 3,2%, rispetto all’andamento dell’occupazione in assenza di tali investimenti, questo significa che in termini assoluti parliamo di circa 733mila unità. A trainare questa crescita sarà chi è oggi più penalizzato. L’incremento occupazionale delle donne sarà infatti di 380mila unità, mentre quello dei giovani di 81mila. Il “Libro bianco” di The Adecco group, diffuso ieri, fa una stima degli effetti che le sei missioni del Pnrr potrebbero produrre sul mercato del lavoro e sull’aggiornamento delle competenze. «Gli unici strumenti per provare a correre alla stessa velocità delle trasformazioni in atto sono le attività di upskilling e reskilling - sostiene l’ad della società, Andrea Malacrida -. Per capitalizzare al meglio gli investimenti del Pnrr servono risposte alle esigenze del mercato e dei settori più ricettivi».

Le ricerche oggi

In questo particolare momento storico, i dati dell’agenzia del lavoro, che prevede di chiudere il 2021 con una crescita a 2 cifre, ci dicono che l’estate e la ripartenza hanno generato una crescita importante delle richieste di lavoro. Sono infatti il 67% in più gli annunci di lavoro pubblicati rispetto al 2020 e il 43% in più rispetto al 2019. Nel 2021 i profili che crescono maggiormente sono tutti quelli legati alla ristorazione e alle cerimonie: dai cuochi ai fotografi ai camerieri le ricerche sono triplicate. Lo stesso dicasi per gli esperti HR e dello sviluppo della carriera. Crescono invece di due volte e mezzo le professioni legate ai trasporti e quindi corrieri e autisti, mentre sono più che raddoppiate quelle legate a meccanica, chimica e tessile. Calano invece le ricerche di babysitter, infermieri e addetti al rispetto delle normative anti Covid.

... e in futuro

Se i due pilastri delle azioni contenute nel Pnrr sono la trasformazione digitale e la sostenibilità, allora «sarà necessario creare competenze per il mondo del digitale», oltre che «per i business più tradizionali che dovranno affrontare processi di trasformazione», è l’opinione di Malacrida che ritiene che nella riforma delle politiche attive «le agenzie del lavoro debbano avere un ruolo attivo nella creazione di nuovi modelli fondati su partnership tra pubblico e privato». Per dare un’idea del bacino di lavoratori che abbraccia The Adecco group, ieri ,erano circa 55mila i lavoratori gestiti. Di questi la metà sono in staff leasing,, mentre gli altri sono a tempo determinato. «Sia in un caso che nell’altro ci occupiamo in maniera continua della formazione delle persone, in modo da favorirne l’occupabilità. Ogni anno spendiamo mediamente 25 milioni di euro per la loro formazione», aggiunge il manager.

Le azioni

Dopo aver interrogato un campione significativo di cittadini, The Adecco group afferma che il 45% degli italiani ritiene che il Governo presieduto da Mario Draghi è il più adatto a gestire le riforme del Pnrr. Il 38% considera la formazione e le politiche attive priorità su cui lavorare, mentre il 21% ritiene servano più risorse da destinare ai centri per l’impiego e l’11% punta sulla riduzione del gender gap. Su questi temi, per raggiungere gli obiettivi diventa fondamentale, come detto, la partnership pubblico-privato, così come l’orientamento delle persone alla formazione e al mercato del lavoro. Le azioni possono essere molteplici, una di quelle messe in atto da The Adecco group è la creazione di uno spazio fisico a Milano, chiamato Phyd, dove chi entra, dopo essersi registrato, può misurare il proprio indice di occupabilità e quindi capire cosa fare per colmare i propri gap. «È uno strumento che serve a creare consapevolezza e a intervenire da parte degli stessi candidati», osserva Malacrida. Con riferimento in particolare ai giovani, l’auspicio è che le risorse del Piano destinate alla formazione professionale possano contribuire a ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro e a rilanciare gli Its. «The Adecco group è socio fondatore di un Its a Lanciano e ha partnership con altre 8 Fondazioni, oltre ad essere nel network di circa 30 realtà - spiega Malacrida -. L’obiettivo che ci siamo dati nel breve termine è di creare almeno un nuovo corso in ogni regione. Le percentuali di occupazione dei ragazzi sono superiori all’85% e anche le famiglie devono considerare questa come una delle strade maestre per far entrare i figli nel mercato del lavoro».

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