Contrattazione

Lavoro, inattivi in calo e 59mila occupati in più

di Giorgio Pogliotti

A settembre riparte l’occupazione, dopo un bimestre caratterizzato dal segno negativo. Rispetto ad agosto si contano 59mila occupati in più (soprattutto donne) - ma la crescita interessa solo i contratti a termine (+97mila) che compensano la diminuzione di contratti permanenti e indipendenti-, mentre scendono disoccupati (-28mila) e inattivi (-64mila). Il tasso di occupazione sale al 58,3% (+0,2%) , quello di disoccupazione scende al 9,2% (-0,1%), con l’eccezione dei giovani tra i quali il tasso di senza lavoro aumenta al 29,8% (+1,8%).Il tasso di inattività scende al 35,7% (-0,1%). Per l’Istat rispetto a gennaio 2021 c’è un saldo positivo di circa 500mila occupati, dovuto alla ripresa del lavoro dipendente che cresce di circa 520 mila unità. Rispetto alla fase pre-pandemia di febbraio 2020 il numero di occupati è inferiore di oltre 300mila unità: la ripresa ha riguardato solo il lavoro dipendente mentre gli indipendenti sono diminuiti di 327mila unità (-6,3%), per Confcommercio ciò «conferma le difficoltà di molte Pmi e larga parte del lavoro autonomo». Il tasso di occupazione è sceso dello 0,4% e quello di disoccupazione dello 0,6 %, mentre il tasso di inattività è superiore di 0,9 punti. Nel confronto con settembre 2020, gli occupati sono cresciuti di 273mila unità, per l’incremento di 353mila occupati a termine, 69mila permanenti e di un calo di 15mila indipendenti. In calo le persone in cerca di lavoro (-230mila unità) e gli inattivi (-80mila).

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