Contrattazione

Aumento dei contratti del 28% a inizio 2022

di Cristina Casadei

Che il clima di fiducia delle imprese italiane sia positivo anche per l’inizio del 2022, lo dicono i dati sulle previsioni di assunzioni. Nel primo trimestre del prossimo anno, la ricerca Meos di Manpowergroup prevede una crescita netta dei contratti del 28%. Finanza, banche, assicurazioni, immobiliare e commercio sono i settori più fiduciosi. Le agenzie del lavoro, che più di altri hanno il polso del mercato del lavoro, si preparano a un nuovo anno di crescita, dopo un 2021 che ha segnato molti passi avanti per il settore. «Le intenzioni ad assumere in Italia sono in rapida crescita anche per il primo trimestre del 2022 - afferma Stefano Scabbio, presidente Southern Europe di ManpowerGroup -. L’anno inizia con buone prospettive occupazionali, sicuramente collegate all’andamento positivo generato dalla ripresa economica». Fondamentale, aggiunge Scabbio, «il supporto dei fondi del Recovery Plan dedicati ad occupazione e welfare».

L’ultima ricerca Meos è stata costruita intervistando poco meno di 40mila datori di lavoro in 40 paesi. In Italia sono stati circa mille. Nel periodo gennaio-marzo 2022, da tutti i paesi, per la prima volta da inizio pandemia, arriva una previsione positiva, con le intenzioni più forti espresse da Brasile, Perù, India, Irlanda e Paesi Bassi.

Prendendo l’Italia la ricerca dice che nel primo trimestre 2022 c’è una previsione di occupazione netta del +28% e un miglioramento del 27% sullo stesso periodo del 2021 (con una crescita del 2% rispetto all’ultimo trimestre di quest’anno). Il 43% dei datori di lavoro si aspetta un aumento della propria forza lavoro, il 16% afferma che ci sarà una diminuzione delle assunzioni e il 39% non prevede alcun cambiamento rispetto alla situazione attuale. «Questa è una ripresa che deve necessariamente puntare sulle persone, per creare un futuro lavorativo sostenibile, mentre la trasformazione digitale continua ad accelerare - spiega Scabbio -. Ma in un mercato del lavoro così in crescita, trovare persone con le giuste competenze è una questione rilevante e per rispondere alla domanda di ruoli digitali, le aziende si stanno concentrando sull’utilizzo degli incentivi utili ad assumere e ricoprire le numerose posizioni attualmente scoperte».

L’aumento più significativo è previsto nel settore bancario, finanziario, assicurativo e immobiliare, dove le prospettive occupazionali nette sono del +43%. C’è molto dinamismo anche nel settore della tecnologia, delle tlc e dei media e per il commercio all’ingrosso e al dettaglio, rispettivamente con una previsione di +36% e +35%. I datori di lavoro del settore delle costruzioni si aspettano un ritmo di assunzioni positivo, con una previsione del +28%. Il dato del settore manifatturiero è del +27%.

Dal punto di vista territoriale la crescita è prevista in tutte e quattro le macroregioni italiane: a Nord-Ovest e Nord-Est c’è una prospettiva occupazionale netta del +30%, nell’Italia centrale e al Sud del +27% e del +23%. Si tratta in tutti i casi di dati in miglioramento, che mostrano come le aziende stiano agganciando la ripresa ma si stiano anche preparando ai progetti del Pnrr. «L’Italia, attraverso il Piano, punta a rilanciare la propria occupazione - osserva Scabbio -. Ma per raggiungere l’obiettivo occorre investire su una formazione professionale di cui si possano misurare adeguatamente i risultati, stabilire dei percorsi sul breve e lungo termine basati sull’utilizzo di studi predittivi specifici e, infine, puntare all’integrazione tra soggetti pubblici e privati. Ed è per questo che dobbiamo continuare a supportare la trasformazione delle competenze attraverso l’upskilling e il reskilling, formando adeguatamente i giovani».

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