Contrattazione

Ccnl autoferrotranvieri, con il rinnovo 110 euro e una indennità ferie

di Mauro Pizzin

L’introduzione di una “indennità retribuzione ferie” di 8 euro al giorno, da corrispondere nei giorni in cui non si lavora, è uno degli elementi più interessanti contenuti nel verbale di accordo di rinnovo del Contratto collettivo nazionale autoferrotranvieri, scaduto il 31 dicembre 2017, firmato lo scorso 10 maggio e in attesa di essere sottoposto, per il definitivo via libera, alla consultazione referendaria dei circa 120mila lavoratori, fra autisti, macchinisti e personale amministrativo di stazione, a cui è destinato.

L’accordo copre il triennio 2021-2023 e per Fabrizio Molina, direttore generale di Agens, associazione firmataria che appartiene a Confindustria e rappresenta le principali aziende del trasporto ferroviario e del trasporto pubblico locale, «costituisce un passaggio importante che pone le basi per il perseguimento del più generale obiettivo di introdurre, con il prossimo rinnovo contrattuale, elementi di profonda innovazione nell’impianto del Ccnl. L’intesa chiude una stagione di confronto segnata dagli effetti che la pandemia ha prodotto non solo sui lavoratori, ma anche sulle imprese che, anche nei periodi di lock-down, hanno dovuto assicurare il pieno e regolare servizio di trasporto, nonostante notevoli oneri organizzativi e gli evidenti impatti in termini di perdita dei ricavi da traffico».

A livello economico è previsto un aumento complessivo pari a 110 euro, oltre a 500 euro lordi di una tantum a copertura del periodo 1° gennaio 2021-30 giugno 2022, così come - ha ricordato ancora Molina - l’accordo del giugno 2021 aveva riconosciuto una indennità a copertura del periodo 2018-2020. L’una tantum - parametrata in base ai livelli dei lavoratori interessati, rapportata ai mesi di effettiva prestazione, riproporzionata in caso di part time ed erogata anche al personale a termine - verrà erogata in due tranche da 250 euro a luglio e novembre, la seconda a condizione che sia assicurata dal Governo la copertura dei mancati ricavi del periodo 1° gennaio 2021-31 marzo 2022.

Gli aumenti retributivi, anch’essi parametrati, ammonteranno a 90 a euro, di cui i primi 30 erogati dal prossimo luglio, i secondi 30 da giugno 2023 e gli ultimi 30 da settembre 2023. Dal 1° gennaio 2023, inoltre, il contributo annuo aziendale per il fondo sanitario Tpl Salute sarà di 144 euro per ogni lavoratore a tempo indeterminato, apprendisti compresi.

Tornando alla nuova indennità retribuzione ferie, si legge nell’accordo che essa «sostituisce e assorbe ogni eventuale incidenza sulla retribuzione per ferie delle voci e delle indennità previste dalle contrattazioni collettive, ancorché forfetizzate in cifra fissa, legate ad effettive o particolari prestazioni», con ciò evitando che il lavoratore interessato percepisca nei giorni di ferie una retribuzione inferiore rispetto a quella dei normali giorni lavoro. «Con la nuova disciplina sul trattamento economico da corrispondere nelle giornate di ferie - ha sottolineato il direttore generale di Agens - le parti sociali, con estremo senso di responsabilità, hanno inteso perseguire, attraverso l’istituzione di un’indennità ad hoc, l’obiettivo di prevenire il possibile proliferare del contenzioso in materia».

L’indennità, erogata dal 1° luglio, non sarà utile ai fini del Tfr e verrà applicata, salvo diversi accordi tra le parti, solo se non sono già previste intese aziendali sullo stesso tema alla data dell’accordo, a meno che questi ultimi non prevedano un trattamento a titolo di retribuzione ferie inferiore a quello appena definito a livello nazionale: in questi casi andrà avviato un confronto a livello aziendale per ridefinirne i contenuti in un’ottica di congruità entro tre mesi dall’entrata in vigore del nuovo contratto.

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