Contrattazione

Alimentare, protocollo per promuovere le pari opportunità

Rose di candidati in pari numero tra donne-uomini. Ma anche nessuna domanda personale su stato civile, maternità, responsabilità di cura di altre persone, orientamento sessuale nei colloqui di lavoro. E poi garanzia di uguale remunerazione, fissa e variabile, anche con riferimento ai benefits aziendali e/o contrattuali, nonché uguali trattamenti non economici a donne e uomini, in sede di assegnazione di responsabilità e di promozioni. Bilanciamento di genere nelle posizioni di leadership aziendale. Sono solo alcuni dei punti che sono stati inseriti nella coraggiosa Policy di genere del protocollo di intesa sulle pari opportunità nei luoghi di lavoro, siglato dall’Unione Italiana Food - che raggruppa 550 aziende con 900 marchi, un giro d’affari di 45 miliardi e 65mila addetti - e i sindacati, Fai, Flai e Uila. Il protocollo è stato siglato alla presenza del ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti che lo considera un atto che «va nella direzione tracciata dal governo Draghi e dal mio Ministero di valorizzare e liberare pienamente le competenze di ciascuna e ciascuno». Il Protocollo prevede infatti che venga diffusa e promossa una cultura della parità di genere in tutte le aziende del settore alimentare, anche attraverso l’adozione volontaria di un Codice di Condotta e uno schema di Policy di genere. Inoltre Unione Italiana Food e i sindacati, attraverso l’azione di una Commissione paritetica di confronto permanente tra le Parti, realizzeranno attività di studio e ricerca finalizzate alla promozione di azioni positive e all’individuazione di eventuali ostacoli che non consentono l’effettiva parità di opportunità uomo-donna nel lavoro. Come spiega Marco Lavazza, presidente di Unione Italiana Food , «nell’industria agroalimentare la parità di genere è un valore forte e condiviso che si esprime anche attraverso i rapporti sindacali. Con questo Protocollo facciamo un ulteriore passo avanti sulla strada della collaborazione verso un futuro sempre più equo. Questa iniziativa promuove importanti attività: la sensibilizzazione, formazione e diffusione dei principi fondamentali per favorire le pari opportunità, elemento chiave per un’associazione come la nostra che rappresenta un settore chiave e riconosciuto del Made in Italy». Per i segretari generali di Fai, Flai e Uila Onofrio Rota, Giovanni Mininni e Stefano Mantegazza «con la firma di questo protocollo abbiamo condiviso con Unionfood la sfida di contribuire a realizzare una concreta parità di genere nel settore. In un Paese dove la natalità è ai minimi storici e la popolazione invecchia sempre di più, le relazioni sindacali e la contrattazione possono e devono fare la propria parte ricercando soluzioni innovative che mettano al centro le persone, favorendo la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, promuovendo l’occupazione femminile e contrastando ogni discriminazione di genere».

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