Previdenza

I Patronati trasmettono all'Inps le domande di prestito dei pensionati

di Giuseppe Argentino

L'Inps, con messaggio 18 novembre 2014 n. 8862, ha dettato le disposizioni attuative per consentire ai Patronati di trasmettere per via telematica le domande di prestito a favore dei pensionati iscritti alla “Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali”.
Il messaggio si sofferma in particolare sulle procedure e sulle modalità operative, espresse in modo particolareggiato nel documento allegato al messaggio stesso.
Le domande possono essere finalizzate all'accesso a piccoli prestiti, oppure a prestiti pluriennali: per comprendere meglio di cosa si tratti, ci si sofferma di seguito sulle tipologie di prestiti, e sui tempi di restituzione delle somme ottenute dai pensionati, sintetizzando il “Regolamento per l'erogazione dei prestiti”, pubblicato sul sito web dell'Inps al quale si rinvia per una trattazione più dettagliata.


Piccoli prestiti
Si tratta di prestiti costituiti da piccole somme di denaro, motivate da improvvise e urgenti necessità dei pensionati, che possono corrispondere all'importo netto di singole mensilità di pensione, da restituire in un numero di rate mensili, comprensive di interessi e quota capitale, in base alle seguenti scansioni temporali:
a) richiesta di una mensilità: restituzione entro 12 mesi;
b) richiesta di due mensilità: restituzione entro 24 mesi;
c) richiesta di tre mensilità: restituzione entro 36 mesi;
d) richiesta di quattro mensilità: restituzione entro 48 mesi.
Se il pensionato non ha altre trattenute in corso per cessioni del quinto della pensione, la misura del prestito può essere raddoppiata, fermo restando il limite del quinto cedibile e i termini temporali per la restituzione. L'opportunità del raddoppio non è tuttavia consentita se il pensionato ha in corso di ammortamento un prestito pluriennale diretto o garantito,
La restituzione viene operata d'ufficio mediante trattenuta sulla pensione effettuata a partire dal secondo mese successivo a quello in cui è stato erogato il prestito.
Trascorso un periodo minimo di ammortamento, che va da 6 mesi per i prestiti annuali, a 24 mesi per i prestiti con restituzione quadriennale, è possibile ottenere un rinnovo del piccolo prestito.


Prestiti pluriennali diretti
Si tratta di prestiti finalizzati a fronteggiare necessità personali, o familiari, che possono essere restituiti, a seconda della tipologia di richiesta, in 5 o 10 anni, con trattenuta mensile sulla pensione, a condizione che la domanda sia presentata entro un anno dal verificarsi del fatto che ha dato origine al prestito, o comunque dalla data della documentazione di spesa: la rata mensile da restituire non può comunque essere superiore a un quinto della pensione.
La domanda di prestito, corredata della necessaria documentazione, va presentata esclusivamente per via telematica, direttamente dal pensionato, o tramite un Patronato che effettuerà gratuitamente tale servizio.
I prestiti quinquennali riguardano motivazioni come calamità naturali (terremoti, alluvioni, ecc.), necessità derivanti da traslochi, lavori condominiali e manutenzione ordinaria della casa di residenza in proprietà, spese per l'installazione domestica di impianti di energia rinnovabile, ma anche l'acquisto di un'autovettura, nonché motivazioni connesse alla salvaguardia della salute (protesi dentarie, cure odontoiatriche, carrozzelle ortopediche per portatori di handicap, protesi di elevato costo, ecc.), come pure spese relative a “casi socialmente rilevanti e che, per la loro gravità, richiedono un notevole impegno economico”.
Per quanto riguarda i prestiti decennali, il Regolamento evidenzia necessità particolari, come il riscatto di alloggi popolari o di alloggi di enti pubblici già condotti in locazione dal pensionato, l'acquisto di una casa in cooperativa o da cooperativa costituita da locatari di abitazioni di enti pubblici in corso di dismissione, come pure la necessità di sostenere spese per la manutenzione straordinaria, o per restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia della casa in proprietà o nuda proprietà, ma anche per fare fronte a spese connesse a malattie gravi del pensionato o di componenti del nucleo familiare del pensionato, o infine, anche per i prestiti decennali, motivazioni derivanti da “casi eccezionali che, per la loro gravità, richiedono un notevole impegno economico”.

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