Previdenza

Politiche attive, avanti piano sulla banca dati

di Mauro Pizzin e Matteo Prioschi

La banca dati dell’Anpal sta cominciando a funzionare grazie al conferimento dei dati dal territorio. Lo ha garantito ieri nell’ambito di “Tuttolavoro” il presidente della Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, Maurizio Del Conte. Nel contempo continua la sperimentazione dell’assegno di ricollocazione e spettante alle persone ancora prive di occupazione dopo quattro mesi di Naspi, una sperimentazione i cui primi risultati sono stati già oggetto di critiche.

«Per quanto concerne l’aspetto dell’informatizzazione, abbiamo chiesto a chi possiede i dati del territorio di fornirceli - ha precisato Del Conte - e in effetti, piano piano, stanno iniziando a confluire. Un esempio su tutti, quello della Sicilia, che un paio di settimane fa ha conferito ad Anpal tutto il sistemo informativo e che ora si appoggia al nostro portale».

Per il presidente quello del conferimento delle banche dati costituisce un passaggio di assoluto rilievo, considerato che la creazione di un sistema informativo comune su tutto il territorio nazionale è essenziale per fornire identici strumenti a tutti i cittadini. «La riforma delle politiche attive non introduce, del resto, nuovi soggetti, ma ha l’obiettivo di coordinare meglio quelli già esistenti. Lo scopo è quello di non permettere più che nel Paese ci siano differenze così marcate nei servizi ai cittadini, effetto distorto dell’attuale polverizzazione amministrativa. A questo punto mi auguro che tutti conferiscano le loro banche dati, anche se mi rendo conto che c’è sempre un po’ di ritrosia a condividere. In questo senso capisco perché in questo periodo noi dell’Agenzia non siamo amatissimi».

L’armonizzazione dei servizi offerti dall’Anpal passa inevitabilmente anche attraverso i Centri per l’impiego che «oggi - ha rimarcato Del Conte - funzionano in base a convenzioni per cui ministero del Lavoro paga due terzi dei costi, ma non ha voce in capitolo in quanto a decidere sono le Regioni». In base però all’articolo 2 del decreto legislativo 150/2015, il ministro del Lavoro con un decreto può indicare linee di indirizzo, obiettivi annuali, livelli essenziali delle prestazioni da erogare su tutto il territorio nazionale e tempi per la convocazione degli utenti. Un intervento che, secondo Del Conte, dovrà essere fatto in tempi brevi, anche se in realtà dovrebbero essere le Regioni a sedersi al tavolo con Anpal e ministero. Il sistema deve muoversi verso una standardizzazione: «il modello di riferimento dovrebbe essere quello dell’ufficio postale, riconoscibile per tutti i cittadini, e in cui vengono erogati servizi uguali in tutta Italia».

Per quanto concerne la sperimentazione dell’assegno di ricollocazione, che vede coinvolte 30mila persone destinatarie della Naspi da almeno quattro mesi, Del Conte ha sottolineato che dopo due settimane e mezzo dalla ricezione delle lettere da parte dei destinatari circa il 3% ha risposto attivandosi, ma che è presto per le critiche perché la sperimentazione serve proprio per testare cosa eventualmente non funziona. «Quello che viene richiesto - ha evidenziato il presidente dell’Anpal - è proprio un cambio di mentalità: si tratta di rimettersi in gioco da parte del disoccupato e bisogna vedere quanti sono disponibili a farlo».

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