Previdenza

Pensioni più ricche ed età media più alta

di Davide Colombo

L’effetto del sistema contributivo continua a far crescere il suo peso sugli assegni pensionistici. Più anni di lavoro, imposti dai nuovi requisiti di vecchiaia e di ritiro anticipato, si traducono in pensioni più ricche. È una delle evidenze che arrivano dal nuovo monitoraggio sui flussi di pensionamento del primo trimestre 2017 pubblicato ieri dall’Inps. Nei 90 giorni le pensioni liquidate sono state in media pari a 1.042 euro al mese, più alte di 63 euro rispetto alla media dell’intero 2016 (979 euro). Le situazioni variano a seconda delle gestioni, con 1.307 euro di media per il fondo lavoratori dipendenti, 937 euro per i commercianti e 223 euro per i parasubordinati, a riprova appunto del “peso” che ha la storia contributiva di ogni nuovo pensionato.

Nel complesso le pensioni liquidate sono state 121.095 (dati provvisori) con un aumento del 2% rispetto ai dati definitivi del primo trimestre 2016 e una crescita del 26,9% se si considerano i dati provvisori del primo trimestre 2016 (un anno fa gli assegni liquidati furono circa 95.000, cresciuti poi sulla base dei dati definitivi fino a 118.000). I dati scontano l’aumento dell’età pensionabile scattata l’anno scorso (4 mesi per tutti legati all’aspettativa di vita e 22 mesi nel complesso per le donne del settore privato).

Anche l’età media alla decorrenza è in crescita per quasi tutti: per i dipendenti è stata di 67,6 anni nel primo trimestre a fronte dei 66,8 anni del primo trimestre 2016. È aumentata soprattutto l’età media di pensionamento delle donne passata da 68,7 a 70 anni: pesano i maggiori ritiri per vecchiaia e le liquidazioni degli assegni ai superstiti.

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