Previdenza

Inps, al via il piano «frozen» contro le prestazioni indebite

di Aldo Forte

Si chiama «frozen» il piano operativo Inps diretto a potenziare la funzione di contrasto alla simulazione di rapporti di lavoro che hanno lo scopo di fruire indebitamente di prestazioni previdenziali.

Con la circolare 93 del 30 maggio 2017, vengono illustrate le linee principali. In pratica, l'Istituto vuole essere proattivo, nel senso di controllare a monte, cioè all'inizio e non alla fine, dopo che le prestazioni siano state usufruite. In tale contesto, era stato previsto, con circolare 147/2015, che l'attività di verifica amministrativa, sviluppasse una serie di presidi per contrastare e prevenire i fenomeni elusivi della contribuzione, prima che il comportamento fraudolento si sia consolidato.

A tal proposito, vengono richiamate le attività già poste in essere, dal 2015, per contrastare: il pagamento di obbligazioni contributive attraverso l'utilizzo di crediti erariali che, sulla base dei successivi accertamenti amministrativi ed ispettivi, risultano insussistenti ( si veda l'accordo di collaborazione Inps-Agenzia delle Entrate); la fruizione illegittima di incentivi ed agevolazioni contributive finalizzate ad accrescere i livelli di occupazione ovvero a favorire la diffusione di rapporti di lavoro stabili ( ci si riferisce alle assunzioni con esonero contributivo triennale e biennale, ex lege 190/2014 e 208/2015).

Ora, con la circolare in esame, l'Inps vuole attivare nuove metodologie di controllo delle informazioni trasmesse attraverso le dichiarazioni contributive, nonché di quelle disponibili nelle banche dati delle altre pubbliche amministrazioni basate sull'utilizzo di strumenti statistici preordinati a favorire l'individuazione di fenomeni a rischio di irregolarità.

Allo scopo di contrastare il fenomeno della simulazione di rapporti di lavoro finalizzata alla indebita fruizione di prestazioni previdenziali (solitamente trattamenti di sostegno al reddito nel corso di periodi di disoccupazione involontaria), l'istituto ha adottato iniziative e interventi riconducibili sia all'attività di accertamento, sia a quella di prevenzione.
Infatti, per potenziare il contrasto ai fenomeni di simulazione dei rapporti di lavoro, viene introdotto un nuovo piano operativo, denominato "frozen", che adotta una metodologia di controllo basata su sistemi statistici in grado di intercettare i flussi informativi a rischio prima che gli stessi vadano a popolare le basi dati e, in particolare, il conto assicurativo individuale.

In prima battuta, l'operazione di controllo interesserà i datori di lavoro che utilizzano il flusso uniemens, sezione <PosContributiva> (lavoratori alle dipendenze di datori di lavoro privati non agricoli); dopo, si estenderà alle aziende agricole, ai committenti di assicurati iscritti alla gestione separata e ai datori di lavoro domestico.

Si procederà ad individuare le denunce contributive con profili di rischio e bloccarne gli effetti; cioè, non alimentando subito i conti assicurativi individuali, che saranno oggetto di appositi controlli. All'esito di tali controlli, da concludersi di norma entro 30 giorni dal blocco della denuncia contributiva a rischio, la sede Inps competente provvederà a:
- acquisire la denuncia contributiva in stato "bloccato", se accerti che la posizione aziendale non presenti elementi idonei a prefigurare la sussistenza di rapporti di lavoro simulato o altre irregolarità tali da impedire l'acquisizione della denuncia medesima;
- in alternativa, programmare, apposite sessioni di lavoro, con la partecipazione dei rappresentanti delle aziende sottoposte a controllo, nel corso delle quali saranno esaminati gli elementi informativi e documentali prodotti.
Se a causa dell'omessa collaborazione dell'azienda non sia possibile effettuare una compiuta verifica sulla sussistenza dei presupposti di legittimità delle informazioni contenute nella denuncia contributiva, le sedi Inps, con l'utilizzo della procedura frozen, terranno sospesi gli effetti assicurativi della denuncia contributiva stessa e di tutte le denunce contributive successive che risulteranno trasmesse dall'azienda, dandone formale notizia all'azienda stessa. Le conseguenze saranno abbastanza rilevanti, in quanto le eventuali richieste di verifica della regolarità contributiva tramite la procedura Durc online nel frattempo pervenute saranno definite, in base alle istruzioni fornite dal ministero del Lavoro sub art. 3 della circolare 8 giugno 2015, n. 19, con esito irregolare. Dette misure saranno operanti fino a quando non sarà possibile effettuare, con la collaborazione dei rappresentanti dell'azienda, gli accertamenti necessari a favorire l'esito dei controlli di competenza dell'Istituto.
- se non siano forniti i richiesti riscontri e si ravvisino elementi di particolare gravità, le sedi Inps interverranno anche sulle denunce contributive già trasmesse dalle predette aziende, sospendendone gli effetti assicurativi.

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