Previdenza

Boeri: pagato un miliardo per le pensioni all’estero

di Marco Rogari

Nel 2016 sono state 373mila le pensioni pagate all’estero dall’Inps in 160 Paesi per un valore «poco superiore a 1 miliardo di euro». A comunicare il dato nel corso di un’audizione al Comitato permanente sugli italiani nel mondo alla Camera è stato il presidente dell’Istituto, Tito Boeri. Che ha definito «un’anomalia» il fenomeno crescente delle «prestazioni assistenziali pagate all’estero». Prestazioni che, ha sottolineato Boeri, «vanno a ridurre gli oneri di spesa sociale di altri Paesi. È quindi – ha proseguito – come se il nostro Paese operasse un trasferimento verso altri» senza «avere un ritorno in consumi». Il presidente dell’Inps ha fatto notare che si tratta di un fenomeno in aumento nel 2017 anche per effetto degli interventi adottati con l’ultima legge di bilancio come il rafforzamento delle quattordicesime. Anche in quest’ultimo caso «si è ampliata in modo considerevole la platea tra i residenti all’estero», con un’impennata del 131% del numero dei beneficiari.

Boeri si è anche soffermato sull’ok del Civ (Consiglio di indirizzo e vigilanza) dell’Inps al piano sulla vendita di una fetta del patrimonio immobiliare dell’ente: «L’approvazione del piano è importante, ci dà la possibilità di procedere speditamente con la dismissione degli immobili». Il programma di dismissione è di durata quinquennale e il valore è stimato «attorno a 2,5 miliardi». Il via libera del Civ, che nei mesi scorsi tra le motivazioni dello stop al bilancio dell’ente aveva indicato anche quella della gestione del patrimonio immobiliare, arriva dopo l’approvazione della manovrina correttiva che contiene una misura mirata.

Tornando ai trattamenti pagati a connazionali fuori dall’Italia, nel corso di quest’anno sono state erogati fuori dai nostri confini 35,6 milioni per la quattordicesima in versione “più pesante” incrementando ulteriormente di circa 20 milioni i pagamenti non contributivi versati all’estero dall’Inps (nel 2016 gli importi erogati erano stati 15,4 milioni per circa 46mila beneficiari). Il maggior numero di pensionati che riceve fuori dall’Italia la quattordicesima si trova in Europa (39,6%), in Sud America (36,1%) e in America Settentrionale (12,6%).

Quanto alle pensioni pagate all’estero, «più di un terzo» degli assegni versati a giugno del 2017 «hanno periodi di contribuzione in Italia inferiori a 3 anni, il 70% è inferiore ai 6 anni e l’83% ai 10 anni», quindi, ha affermato il presidente dell’Inps, durate contributive «molto basse». I dati dell’Inps sembrerebbero insomma confermare la fuga dei pensionati fuori dai confini nazionali.

«È un dossier che non ho approfondito», ha commentato il responsabile lavoro e economia della segreteria Pd, Tommaso Nannicini. Che ha poi aggiunto: «Ovviamente dobbiamo fare in modo che le pensioni siano consumate in Italia, però se sono legate a una storia contributiva, ognuno la consuma dove vuole. I contributi sono i suoi». Secondo la Uil «bisogna interrogarsi sulle cause che portano alcuni pensionati italiani all’estero». Il leader di Sc, Enrico Zanetti, ha rilanciato invece la proposta, bocciata nel corso dell’esame parlamentare della manovrina, di un regime fiscale attrattivo per i pensionati esteri.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©