Previdenza

L’Inps «apre» sull’Ape sociale

di Antonello Orlando

L’Inps prova ad allargare le maglie dell’Ape sociale. Su indicazione del ministero del Lavoro, con il messaggio 4170 di ieri, l’Istituto modifica, infatti, i requisiti di accesso all'Ape sociale, l’anticipo pensionistico a carico dello Stato attivo fino al prossimo anno.

La circolare n. 100/2017 dell’Inps, emanata a metà giugno, aveva infatti chiarito che il requisito contributivo di 30 o 36 anni (rispettivamente richiesto per chi avesse esaurito l’indennità di disoccupazione, i portatori di handicap e i care-givers e, dall’altra parte, gli addetti a mansioni usuranti) non poteva essere perfezionato totalizzando i periodi assicurativi italiani con quelli esteri, maturati in Paesi Ue, Svizzera, See o extracomunitari con convenzioni internazionali in materia di sicurezza sociale.

L’orientamento ministeriale e dell’Istituto si basava, nel caso della normativa europea, sul Regolamento n. 883/2004 e sull’impossibilità di usare la totalizzazione internazionale per un istituto “sui generis” come l’anticipo pensionistico.

Tuttavia, a seguito di un’interrogazione parlamentare, il 5 ottobre il dicastero del Lavoro ha ufficializzato che avrebbe preso in considerazione l’istanza di “allargamento delle maglie” dei requisiti contributivi, consentendo, come nel caso della forma gemella di beneficio della pensione anticipata dei lavoratori precoci, la totalizzazione di periodi contributivi cronologicamente non sovrapposti per poter accedere all’Ape sociale. Questa apertura si è resa ancora più necessaria in seguito al comunicato stampa dello scorso 16 ottobre che ha ufficializzato il rigetto di due terzi delle richieste di Ape (si veda Il Sole 24 Ore del 19 ottobre).

In continuità con quanto anticipato dal ministero del Lavoro, il messaggio Inps n. 4170 ha recepito l’indirizzo ministeriale consentendo ufficialmente, nella seconda fase di esame e monitoraggio delle richieste del 2017, la totalizzazione internazionale per maturare il requisito contributivo pari a 30 o 36 anni che è necessario avere entro la fine del 2017 per accedere all’Ape sociale: con l’apertura in questa seconda fase del monitoraggio, che si concluderà entro la fine del prossimo novembre con feedback da parte dell’Istituto entro il 31 dicembre, le domande di certificazione delle condizioni di accesso ad Ape sociale presentate dopo lo scorso 15 luglio, saranno esaminate tenendo conto delle nuove disposizioni attuative sia nel caso di istruttorie già definite (che saranno riaperte), sia nel caso di domande non ancora del tutto esaminate.

Per fare un esempio, consideriamo un soggetto con 25 anni di contributi in Gestione dipendenti Inps, 63 anni di età nel 2017 e uno dei quattro requisiti previsti dalla norma (ad esempio un soggetto licenziato per motivi economici che avesse esaurito la Naspi entro la fine di settembre 2017, rimanendo successivamente disoccupato per almeno tre mesi). Questo soggetto potrà far valere cinque anni di contribuzione in periodi non sovrapposti a quelli italiani presso la previdenza obbligatoria spagnola e sarà ammesso all’Ape sociale se maturerà tutti i requisiti entro il 31 dicembre 2017 inviando la domanda di riconoscimento entro il 30 novembre.

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