Previdenza

Scalino di cinque mesi nel 2019

di Davide Colombo

Senza le nuove flessibilità di pensionamento introdotte con le ultime due leggi di Bilancio nel 2019 - fatidico anno dello scatto di 5 mesi che porterà l'età legale di vecchiaia a 67 anni - il 53% circa dei nuovi pensionati intascherà il primo assegno Inps a un'età ben inferiore.

Si tratta di circa 145mila ex lavoratori e lavoratrici - su un flusso complessivo di 276mila nuove uscite - che prenderanno la pensione con il requisito di anzianità, ovvero con 43 anni e 3 mesi, oppure beneficiando dei vari regimi speciali previsti.

La stima è costruita partendo dai dati amministrativi di pensionamento Inps 2016, anno in cui il 68% dei nuovi pensionati di vecchiaia e anzianità aveva meno di 65 anni.

Ma se a questo flusso di pensionamenti si aggiungono le uscite in più dovute proprio alle misure varate l'anno scorso e quest'anno, il saldo sale di 53mila unità, il 19,2% in più. Una parte di questi ritiri under 67 dal mercato del lavoro è determinato anche da coloro che, in quell'anno, accederebbero all'Ape sociale, l'ammortizzatore di ultima istanza prima della pensione (13mila soggetti, circa il 5% del totale).

Per questa piccola parte non si può parlare di vera e propria pensione, visto che si tratta di una indennità-ponte in attesa del vero pensionamento, ma anche loro si ritireranno ben prima dei 67 anni.

Tra le fila dei nuovi pensionati 2019 ci sono i lavoratori che hanno svolto attività usuranti (sono 11 le categorie previste) oppure coloro che sono stati riconosciuti come meritevoli dell'Ape sociale perché impegnati in attività gravose (15 categorie per le quali, in caso di pensionamento normale, varrà il vecchio requisito di vecchiaia di 66,7 anni). E ancora, ci saranno i precoci, circa 13mila nella stima, e quanti utilizzeranno il cumulo gratuito dei versamenti contributivi effettuati in diverse gestioni (circa 8mila)

. Si tratta di calcoli di massima, come spiega il suo autore, Stefano Patriarca, uno dei consiglieri economici della Presidenza del Consiglio che in questi due anni ha lavorato al complesso dossier previdenziale «ma ci danno l'idea degli effetti di una serie di interventi significativi socialmente e sostenibili finanziariamente».Come ancora recentemente confermato dall'Ocse, il nostro sistema pensionistico è caratterizzato da età di pensionamento effettive molto più basse di quella legale di vecchiaia e correlate a situazioni di bisogno. E le nuove misure selettive introdotte - spiega ancora Patriarca - allargano ulteriormente la flessibilità del sistema senza però ricorrere a «insostenibili riduzioni generalizzate dell'età di pensionamento». Insomma più possibilità di uscita dal mercato del lavoro, soprattutto per chi si trova in situazioni di oggettivo disagio «come mai era accaduto in passato», ovvero senza pesare troppo sui conti.Le stime di Patriarca naturalmente non considerano gli “apisti” volontari, coloro cioè che sceglieranno di prendere l'anticipo finanziario oneroso prima della pensione; un ulteriore gruppo (vedremo quanto numeroso) che pure uscirà dal mercato ben al di sotto del 67 anni.

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