Previdenza

Arrivati al Garante della privacy gli accordi con Ania e Abi per l’Ape volontario

di Matteo Prioschi

Sono stati ricevuti ieri dal Garante della privacy i due accordi tra ministero del Lavoro e quello dell'Economia da una parte e Associazione bancaria italiana (Abi) e Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (Ania) che regolano rispettivamente il meccanismo di finanziamento che sta alla base dell'Ape volontario e il premio assicurativo contro il rischio morte del beneficiario dell'anticipo a garanzia pensionistica.

Secondo quanto previsto dall'articolo 11 del decreto 150/2017 del presidente del Consiglio dei ministri, tali accordi devono ricevere il parere del Garante privacy e dell'Antitrust per i profili di rispettiva competenza. I due accordi sono l'ultimo tassello necessario per completare il quadro regolamentare dell'Ape volontario, che viaggia con consistente ritardo rispetto alla tabella di marcia originaria. E sono inoltre importanti perché conterranno i parametri che determineranno il costo effettivo dell'operazione a carico degli interessati.

L'anticipo, infatti, è alimentato da un finanziamento erogato da una banca che ha aderito alla convenzione con i ministeri a favore del futuro pensionato. La somma serve per ricevere, concretamente, un assegno mensile per tutta la durata dell'Ape. Tale importo, però, deve poi essere restituito una volta raggiunta la pensione, con una trattenuta mensile sul valore della stessa, per un periodo di 20 anni (salvo la facoltà a disposizione del destinatario dell'Ape di restituzione anticipata).

Per ridurre il costo dell'operazione viene riconosciuto un credito di imposta pari al 50% degli interessi sul prestito e del premio assicurativo. Infatti a tutela degli eredi del pensionato, ma anche delle banche erogatrici, è prevista una polizza fornita dalle compagnie di assicurazione che aderiscono all'accordo con i ministeri. In caso di decesso l'importo residuo da restituire sarà rimborsato dall'assicurazione.

Una volta siglati gli accordi, sarà la volta della circolare applicativa dell'Inps. L'istituto di previdenza ha affermato che tale documento sarà inviato, entro 15 giorni dalla firma degli accordi, al ministero del Lavoro per l'approvazione.

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