Previdenza

Cumulo fermo per 65 euro a pratica

di Matteo Prioschi

Il cumulo dei contributi per i professionisti iscritti alle relative Casse di previdenza è ancora al palo. La convenzione quadro, annunciata con conferenza stampa il 20 febbraio, non è stata firmata dalle Casse e dall’Inps, perché non c’è accordo sulla ripartizione dei costi legati alla nuova procedura.

Ieri l’Adepp (l’associazione che riunisce gli enti di previdenza dei professionisti) è partita all’attacco con un comunicato in cui si afferma che tutto è pronto ma «si attende ancora che l’Inps firmi la convenzione che renda effettivo questo diritto gratuito. Manca anche la procedura informatica necessaria per completare le pratiche».

Il 20 febbraio, in occasione della conferenza stampa, la convenzione era sembrata un traguardo raggiunto, a oltre un anno di distanza dall’entrata in vigore della norma che ha esteso la possibilità di cumulo dei contributi anche ai professionisti. L’ulteriore passaggio era costituito dalla sottoscrizione dell’intesa da parte delle singole Casse e dall’Inps. Dal punto di vista tecnico, invece, l’istituto di previdenza avrebbe dovuto mettere a disposizione una piattaforma informatica necessaria per gestire il cumulo dal punto di vista amministrativo.

Tempo stimato per concludere il percorso, un paio di settimane.

Già allora, però (si veda il Sole 24 Ore del 21 febbraio), erano emersi dei contrasti sui costi amministrativi legati all’operazione. E ieri l’Adepp ha affermato che le Casse si sono offerte di accollarsi una parte delle commissioni bancarie, in linea con quanto già accade per le pensioni in totalizzazione. Semaforo rosso, invece, a ulteriori costi. «Non è accettabile che alle Casse possa essere richiesto di versare un corrispettivo all’Inps per un’attività che deve svolgere per legge. L’istituto pubblico, oltretutto, a differenza delle Casse private, riceve un finanziamento specifico a copertura degli oneri derivanti dal cumulo, che si aggiunge al finanziamento annuale a carico della fiscalità collettiva – ha precisato il presidente Adepp, Alberto Oliveti –. I diritti vanno garantiti con le risorse già a disposizione».

L’oggetto del contendere sono 65 euro per ogni pensione liquidata in cumulo che l’Inps ha previsto a copertura dei costi amministrativi. Dall’istituto di previdenza si precisa che tale importo va suddiviso tra gli enti coinvolti, quindi per esempio se il professionista cumula i contributi versati a una cassa e all’Inps, ogni ente paga la metà. Se i soggetti coinvolti sono tre, ognuno paga un terzo, secondo il principio che ognuno fa la sua parte.

La piattaforma informatica, invece, è pronta, tanto che, comunica sempre l’Inps, è già stato fissato un incontro settimana prossima con le Casse per illustrarne il funzionamento.

Intanto i professionisti attendono. Quelli che, fiduciosi, nei mesi scorsi hanno già presentato domanda di cumulo all’Inps sono più di 5mila.

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