Previdenza

Pensioni, l’obiettivo è 300mila ritiri

di D.Col.

L’obiettivo non cambia: l’anno prossimo con i nuovi requisiti previdenziali dovrebbero uscire dal mercato del lavoro tra i 300 e i 400mila lavoratori in più rispetto a quelli previsti a legislazione invariata. In legge di bilancio verrebbero impegnati per queste misure circa 8 miliardi, stando alle ultime indiscrezioni circolate ieri, una giornata in cui il dossier pensioni è stato al centro di nuovi confronti di maggioranza cui ha partecipato, tra gli altri, il sottosegretario al Lavoro della Lega, Claudio Durigon. Il canale principale previsto resta “quota 100” con un doppio vincolo: 62 anni di età anagrafica e 38 di contribuzione.

L’accesso alla pensione prima dei 62 anni sarebbe garantito ai lavoratori precoci con 41 anni di contribuzione e a chi ha maturato 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 mesi per le donne) utilizzando lo stop all’aumento dell’aspettativa di vita per la pensione anticipata previsto nel 2019 e che avrebbe innalzato questo requisito di 5 mesi. In ogni caso non verrebbe bloccato l’adeguamento automatico all’aspettativa per le pensioni di vecchiaia. Resta da capire se gli 8 miliardi comprendono anche l’aumento a 780 euro delle minime e delle pensioni sociali. In questo caso i “paletti” alle nuove anzianità dovrebbero essere significativi. Nei giorni scorsi s’era parlato di penalizzare i trattamenti dell’1,5% per ogni anno di anticipo fino a un massimo di 5 anni (i tecnici avevano addirittura proposto un penalty del 3,8% subito bloccato dalla Lega).

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©